Panico: le multe inviate ai vecchi indirizzi di residenza sono valide e tanti finiranno nei guai senza saperlo

Le multe inviate al vecchio indirizzo di residenza restano comunque valide o possono essere impugnate? Ecco cosa sapere al riguardo.

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di ricevere una sanzione amministrativa legata ad una infrazione al codice della strada. Stiamo parlando delle comunissime multe che sono solitamente emesse dalla polizia municipale o dagli autovelox posizionati lungo le strade cittadine, urbane ed autostrade.

Multe e cambio di residenza
Multa a casa con cambio di residenza, cosa sapere Galleriaborghese.it

La maggior parte delle multe emesse riguardano il superamento del limite di velocità, passaggio senza autorizzazione in una ZTL, sforamento del limite della sosta a pagamento o divieto di accesso. Qualsiasi sia il motivo della multa non è mai piacevole riceverla direttamente a casa e ben imbustata.

Multe e cambio di residenza: quando bisogna pagarla e quando contestare

Come detto, ricevere una multa direttamente a casa non è mai piacevole ma cosa accade quando una contravvenzione non arriva all’attenzione del destinatario a causa di un recente trasferimento di residenza dell’autore dell’illecito? Una circostanza del genere potrebbe comportare l’annullamento della multa stessa?

Multe e cambio di residenza
Cosa sapere sulle multe che arrivano al vecchio indirizzo Galleriaborghese.it

Il Codice della Strada recita che la notifica della multa è valida se effettuata presso l’indirizzo di residenza che risulta dalla carta di circolazione e che è registrato nell’archivio nazionale dei veicoli. Nel caso in cui il destinatario della contravvenzione ha cambiato residenza allora subentra un contenzioso che agevola proprio l’autore della multa.

Questo perché non è obbligatorio comunicare il cambio di residenza al PRA o alla motorizzazione. L’adempimento deve essere effettuato d’ufficio a cura della pubblica amministrazione. Al momento del trasferimento di un domicilio sono gli uffici dei Comuni a dover provvedere alla trasmissione alla Direzione generale della Motorizzazione, attraverso internet o supporto magnetico, dei nuovi dati che attestino l’avvenuto trasferimento.

Solo dopo aver ricevuto la notifica che la Direzione generale della Motorizzazione deve comunicare a sua volta i dati agli uffici provinciali del Pubblico Registro Automobilistico. Succede dunque che, dal momento che il cittadino non ha alcun obbligo di comunicare il trasferimento di residenza già avvenuto all’anagrafe del comune, la multa che viene notificata all’indirizzo precedente diventa nulla e illegittima.

Cosa dice a proposito la Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine di 90 giorni per la notifica del verbale di contestazione delle violazioni al codice della strada decorre dalla data in cui il trasgressore ha comunicato la variazione di residenza agli atti dello stato civile. Se il trasgressore cambia residenza e comunica la variazione agli atti dello stato civile, ma non la comunica anche al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), il termine di 90 giorni decorre dalla data di comunicazione all’anagrafe.

Multe e cambio di residenza
Multa e cambio di residenza: quando bisogna pagarla e quando la si può contestare Galleriaborghese.it

Questo significa che, se il verbale di contestazione di una violazione al codice della strada viene notificato al trasgressore dopo 90 giorni dalla data di comunicazione della variazione di residenza agli atti dello stato civile, la notifica è tardiva e il trasgressore può contestarla. Facciamo un esempio pratico.

Poniamo il caso che il trasgressore il 10 gennaio 2023 abbia cambiato residenza e comunicato la variazione agli atti dello stato civile. Il 10 marzo 2023 il trasgressore riceve il verbale di contestazione di una violazione al codice della strada commessa il 10 febbraio 2023. In questo caso, la notifica del verbale è tardiva, in quanto è avvenuta dopo 90 giorni dalla data di comunicazione della variazione di residenza agli atti dello stato civile. Il trasgressore può quindi contestare la notifica e chiedere l’annullamento della multa.

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