West Nile: primo caso confermato in Italia | Allarme degli esperti e cosa fare subito

Primo caso di West Nile confermato in Italia: gli esperti lanciano l’allarme, cosa bisogna fare? Muoversi subito. 

Primo caso di West Nile confermato, c’è da preoccuparsi? A Parma c’è la prima testimonianza di infezione da West Nile. Dall’inizio della sorveglianza ora è stata confermata in un donatore di sangue nella provincia di Parma. La provincia di Parma è già stata colpita da questo virus a causa degli animali vettori, è stato l’Istituto Superiore di Sanità a confermarlo. Cosa sappiamo di questo virus? La mappa delle regioni in cui il virus si è diffuso.

virus zanzara culex
Nuovo virus trasmesso dalla zanzara Culex-Galleriaborghese.it

Le province colpite paiono essere 14, tutte tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia, Sardegna. Quest’anno l’avvio della stagione e dei virus trasmessi in Italia tramite gli insetti ha avuto un inizio precoce.

La circolazione del virus infatti è stata richiamata già nel mese di maggio 2023, quando gli esperti e successivamente l’Iss, hanno notato la presenza di quest’ultimo nella fauna. Il primo caso però è stato scoperto per casualità, perché un donatore di sangue ne aveva tracce all’interno. Dalle verifiche che scattano obbligatoriamente sul territorio è stato evidenziato in un paziente.

Nuovo virus West Nile in Italia: il primo caso in un donatore di sangue

Le condizioni climatiche e le fasi idro-geologiche estreme avvenute nel nostro Paese sono un chiaro segnale di come i virus si possano sviluppare. Infatti alluvioni, piogge e esondazioni portano a un aumento delle malattie trasmesse dalle zanzare, come il West Nile, causa di focolai sporadici nella nazione. Attualmente non esiste un vaccino per questo virus, e l’unico modo per prevenire il contagio è evitare di farsi pungere dalle zanzare nel periodo più fertile del virus. 

virus west nile si sta diffondendo
Provetta contenente il virus West Nile, presente in alcune province d’Italia-Galleriaborghese.it

Antonino Bella, il coordinatore di sorveglianza casi umani del virus portato dalla zanzara Culex per l’Iss, l’istituto superiore di Sanità, ha dichiarato che la sorveglianza fatta sia da loro che da gli istituti zooprofilattici deve rassicurare i cittadini e ha chiarito che il donatore non era malato ma asintomatico.

Dopo aver avuto notizia del virus e del suo circolo il 6 luglio, il donatore è stato segnalato il 12 luglio. Oggi il virus circola in 5 regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia, Sardegna.Nell’80% dei casi la persona è asintomatica, non malata, e nel 20% si parla di febbre. Solo l’1% dei casi provoca problemi neurologici e sintomi molto gravi. La situazione però non è preoccupante e lo ha ribadito l’esperto Antonino Bella.

Gestione cookie