Aumenta la preoccupazione circa la scarsa sicurezza dei capi d’abbigliamento; da analisi è emerso che sono pieni di sostanze nocive.
Siamo abituati a pensare all’inquinamento come qualcosa di “distante”: immaginiamo le isole di plastica negli oceani, i cumuli di spazzatura e gli inceneritori, lo smog in città, mentre è più difficile pensare che in realtà l’inquinamento lo portiamo addirittura addosso. Eppure questo è un dato di fatto e un recente report ha sollevato la questione, che comunque è nota da tempo. Alcuni marchi di abbigliamento uomo donna e bambino producono i vestiti e gli accessori con materiali scadenti, senza controlli e le conseguenze si riversano sulla salute dei consumatori.
Oggi al centro delle indagini c’è Shein, il noto marchio cinese fast fashion, ma sono anche altri marchi ad aver commesso dei veri e propri reati, e di recente anche alcuni grandi stilisti sono finiti nel mirino delle Autorità. Cosa bisogna fare, dunque, per tutelare la propria salute? Innanzitutto essere a conoscenza di come stanno le cose, ed ecco a questo proposito che arriva un monito da una nota rivista per consumatori tedesca.
Test sui capi d’abbigliamento, emerge una verità inquietante
Di recente una nota rivista per consumatori, Öko-Test, ha effettuato delle analisi su alcuni capi d’abbigliamento di Shein. Ciò che ha scoperto deve far riflettere attentamente. Anche non volendo demonizzare questo brand, è chiaro che iniziative come quella di Öko-Test andrebbero aumentate e rivolte a tutti i marchi del settore abbigliamento. Perché è in gioco la salute delle persone.
I test sui vestiti, scarpe e accessori erano tesi a trovare eventuali tracce di sostanze chimiche pericolose per l’uomo, e purtroppo i timori degli esperti si sono rivelati fondati. Più della metà dei capi analizzati sono risultati non conformi agli standard di sicurezza. E tra le fibre sono state trovate tracce delle più disparate sostanze tossiche. Dai metalli pesanti alla formaldeide, dagli ftalati ai PVC e altri clorurati.
Tutte sostanze che tramite il contatto prolungato con la pelle vanno a contaminare l’organismo. E gli effetti a lungo termine di queste sostanze sono devastanti: sviluppo di cancro, danni ai feti nelle donne in gravidanza, sconvolgimenti ormonali, compromissioni endocrine e molto altro ancora. Il dato peggiore è che non c’è riguardo nemmeno per gli abiti e per le scarpe da bambini o da neonati, in cui sono state trovate le medesime sostanze di cui sopra.
Cosa fare per difendersi, dunque? Difficile in realtà analizzare in autonomia ogni singolo vestito, ma si può certamente orientare la scelta verso marchi che adottano politiche concrete nelle procedure di sicurezza e di rispetto verso gli standard. Facendo una ricerca in rete si può scoprire che sono molti. Propongono capi d’abbigliamento e accessori per tutti i budget.