Tutti amano il calcio: ecco chi lo ha inventato e quando

Il calcio, croce e delizia di milioni di appassionati di tutto il mondo, ha origini ben più antiche di quelle che si possono pensare.

Stiamo parlando dello sport più praticato e seguito al mondo, dunque di una disciplina che è impossibile non conoscere. In Italia, poi, è lo sport nazionale e chiunque – almeno una volta da bambino – ci ha giocato sotto casa con gli amici. Che lo si ami o lo si odi, il calcio è parte della quotidianità, della cultura popolare e della vita di tutti noi.

Come è nato il calcio
Le origini del calcio sono molto antiche: ecco chi lo ha inventato – galleriaborghese.it

La paternità del calcio è argomento di discussione tra gli appassionati, perché se è vero che lo sport che tutti conosciamo ha origini più o meno recenti (parliamo della metà del XIX secolo), è anche vero che i prototipi di questa disciplina sportiva affondano le proprie radici nell’antichità ed è complicato stabilire quale delle versioni primordiali è il diretto antenato.

Ami il calcio? Allora devi conoscerne anche l’origine: ecco chi l’ha inventato

Il primo prototipo di calcio è nato nell’Antica Cina a ridosso dell’XI secolo a.C. e veniva chiamato Tsu-chu. Consisteva nell’utilizzare un pallone composto da piume (o capelli di donna) allo scopo di farlo entrare in delle porte di bambù utilizzando solo i piedi. Questa antica disciplina richiedeva grande equilibrio, riflessi e una buona preparazione fisica e gli atleti dovevano riuscire a raggiugere l’obiettivo (il “goal”) senza fare mai cadere il pallone a terra.

Chi ha inventato il calcio
Il prototipo del calcio è stato inventato in Cina – galleriaborghese.it

Ancora oggi i bambini fanno qualcosa di simile in strada, viene chiamato “Quindici” o “Tedesca”. Un’origine precedente a Cristo, il sesto secolo a.C. per l’esattezza, ha il calcio greco-romano. Sia i bambini dell’Antica Grecia che quelli dell’Antica Roma giocavano con un pallone di cuoio riempito con lana e piccoli semi. Il gioco in questo caso era chiamato Harpastum (dal greco “Arpazo”, ovvero afferrare) e prevedeva un campo rettangolare diviso da una linea centrale.

Le due squadre che si affrontavano, inoltre, avevano il compito di appoggiare la palla all’estremità del campo avversario con le mani o con i piedi. Come potete notare, questo sport era molto simile al calcio moderno, ad eccezione della possibilità di utilizzare le mani. L’evoluzione dell’Harpastum si è sviluppata proprio in Italia e per la precisione a Firenze, quando sotto il dominio dei Medici si cominciò a giocare a quello che venne chiamato “Calcio Fiorentino”.

Del gioco greco-romano mantiene il campo rettangolare, le due squadre e lo scopo di raggiungere l’estremità del campo avversario per fare punti. In questo sport le squadre prevedono 27 componenti, la palla di cuoio può essere colpita con i piedi dai “Datori innanzi” (il cui compito è servire gli attaccanti) e “Datori indietro” (il cui compito è impedire agli attaccanti avversari di raggiungere la palla). Gli “Innanzi” devono arrivare fino alla linea punti correndo con il pallone tra le mani.

Mentre gli “Sconciatori” hanno il compito di fermarli (solitamente con un placcaggio). Già da questa breve descrizione vi renderete conto che è un misto tra calcio e rugby, con più similarità verso quest’ultimo. Il calcio come lo conosciamo oggi è nato in Inghilterra, per la precisione a Sheffield. Proprio nella città britannica è stata fondata la prima squadra, è stata giocata la prima partita e sempre lì sono state stilate le regole di gioco base che vigono ancora oggi.

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