Stanco della tua vita? Prenditi un anno sabatico: quanto costa viaggiare senza lavorare

Viaggiare senza lavorare è possibile. Prenditi il tempo che serve per ricaricare corpo e spirito: in questo modo il sogno diventa realtà!

Quanti sperano di prendere un anno sabatico per ricominciare al meglio? Spesso lo stress quotidiano genera un forte malessere psichico, fisico ed emotivo, il quale finisce per cronicizzarsi e aggravare i sintomi della persona che ne soffre. Proprio per questo la scelta di dire “stop”, e di mettere la propria vita in pausa da ciò che grava su corpo, spirito e cuore, è fondamentale in certi casi. Una pausa per ricaricarsi e dare il meglio, come fare? Viaggiare senza lavorare è possibile, ecco come si fa.

come viaggiare senza lavorare
Le nuova frontiera degli itinerari moderni – galleriaborghese.it

Il pensiero di viaggiare è qualcosa che piace a chiunque, specialmente se c’è la possibilità di andare nei posti del cuore. Luoghi che si è sempre sognato di visitare, località in cui si incontrano persone amate con le quali non ci si abbraccia da anni, o persino “colpi di testa”, cioè decidere una meta senza un perché, ma per il semplice scopo di provare l’adrenalina e il brio di andare alla scoperta delle meraviglie che ancora il mondo conserva.

Pensare di fare tutto questo senza lavorare sembra assurdo, ma in realtà si può eccome. Con qualche dritta e trucchetto, è possibile sognare in grande e rendere una tale possibilità piena realtà, senza perdere il posto di lavoro! Perché è questo il maggior “problema” che ci si pone.

Viaggiare senza lavorare, ecco come fare: consigli e trucchi

Come già accennato, staccare la spina può essere salvifico per chi vive uno stress quotidiano di grande entità. Spesso anche il “micro-stress” condiziona questo modo di essere. Accumulare tensione, preoccupazioni e problemi, è come tirare costantemente una corda che poi arrivando al limite è tesa e pronta a scattare. Questo può rovinare il rapporto con gli altri, soprattutto con le persone amate, ma anche con sé stessi.

Così, a volte ci vuole solo la molla giusta per allentare quella corda di violino che rappresenta i nervi. Ecco l’escamotage perfetto e a prova di errore. Viaggiare senza lavorare è possibile, e per prima cosa bisogna decidere che tipo di itinerario, cioè esperienza, si desidera fare. Questo perché ognuna ha i suoi costi. Si può optare per un viaggio di base, uno con avventure speciali, ed uno ecosostenibile. In base alle proprie esigenze ed aspirazioni, si può organizzare l’itinerario in relazione a questi aspetti.

La miglior tecnica per viaggiare senza lavorare
Come organizzare un anno sabatico in giro per il mondo – galleriaborghese.it

47.750 euroè l’ammontare del costo di un viaggio base in luoghi che di “normale” non hanno proprio nulla. Il prezzo riguarda il pernottamento, i traporti, i luoghi da visitare, il cibo da assaporare, e tutta la lista di bellezze come Machu Picchu in Perù, il Colosseo a Roma, o il Cristo Redentore in Brasile. Chiaramente si tratta di una cifra generale che può variare, ma il cui itinerario permette di viaggiare intorno al mondo.

Essendo “base” funge anche per gli altri ai quali si modifica qualcosa o si aggiungono altre tappe. Ecco come lo abbiamo immaginato: 47 mila euro per 45 Paesi! Si parte dalla città di Milano per poi approdare nella freddissima e bellissima Islanda, con il sogno però di volare fino a New York e a Miami. Arrivati a questo punto non si può non passare per il Sud America, le prossime tappe sono infatti: Brasile, Argentina, Cile, Perù e Messico.

Si procedere con un dietrofront sulla West Coast, San Francisco e Los Angeles sono tappe che non possono mancare, anche perché è proprio quest’ultima che conduce alla tappa più ambita dell’Estremo Oriente: il Giappone. La Cina è quella successiva, e poi si viaggia verso il Sud Est Asiatico e l’india, Medio Oriente e per ultimo Africa. Il secondo itinerario, invece, è quello che concerne esperienze speciali. Qui il prezzo aumenta a 64 mila euro, poiché sono inclusi anche i Paesi Unesco e visite guidate di alto livello.

Infine, abbiamo quello ecosostenibile. Si tratta dell’ultima frontiera di grande successo, perché permette di apprezzare le meraviglie del mondo, valorizzandole e proteggendole, e perché no, anche risparmiando. Con incluse 4 settimane di volontariato in Messico, il giro in questione riguarda 24 Paesi e il costo ammonterebbe a circa 26 mila euro! Ma, di contro, quali sono le situazioni che si riversano sulla condizione lavorativa?

Cosa accade a livello professionistico? Come essere pronti a tutto

Chiaramente la situazione varia da lavoratore a lavoratore, ma non si può non tenere in conto di cosa ci si aspetta. Prendersi un anno sabatico significa interrompere tutto, soprattutto i rapporti di lavoro. Quindi, oltre al sogno di andare in capo al mondo, bisogna aver cristallina la situazione che si lascia a casa. In ogni caso il primo aspetto da valutare è la conseguente interruzione temporanea del progredire dei contributi previdenziali. Ma non solo questo.

Poter viaggiare senza lavorare, itinerari
I rischi, a livello lavorativo, da valutare – galleriaborghese.it

Si tratta di perdite che non verranno più recuperate? Assolutamente no, perché si possono versare contribuiti in forma volontaria, oppure mediante l’investimento in una forma di previdenza integrativa. Anche questo però dipende dall’età del lavoratore e dalla tipologia di incarico che ricopre. Ad esempio, un 30enne dipendente dovrebbe investire circa 2.670 euro una tantum, un 60 enne anch’egli dipendente potrebbe versare in una sola volta 7.000 euro o 55 euro nell’arco di un anno.

In conclusione, ne vale la pena? Fare un viaggio del genere stravolge la vita, ma almeno una volta, va fatto. Come essere certi del successo dell’esperienza? Pianificare è la parola chiave. Dopo aver organizzato tutto e aver preso nota delle conseguenze lavorative ed economiche, bisogna plasmare tutto in relazione a ciò e ai propri sogni. Viaggiare senza lavorare può diventare quell’esperienza che non verrà mai dimenticata.

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