Si ritira un top assoluto, choc per i tifosi di tutto il mondo

Ogni volta che un big dello sport si ritira è sempre una mazzata per i tifosi: è successo di nuovo e nessuno lo poteva immaginare

La vera differenza tra un grande campione e un fenomeno dello sport? Non è tanto nei risultati e nelle motivazioni, quanto nella capacità di sapere quando smettere prima di farsi rimpiangere e criticare. E ogni volta che si ritira un top assoluto per tifosi è un dramma, soprattutto quando la notizia è inattesa.

Tiger Woods ritiro Genesis Invitational Golf
Ritiro per uno dei più grandi sportivi di sempre (Ansa) – Galleriaborghese.it

In generale negli ultimi dieci anni l’età media degli sportivi, anche ad altissimi livelli, è cresciuta e anche in età avanzata riescono a raggiungere grandi traguardi. Lo dimostra Gigi Buffon che ha lasciato il calcio a 45 anni. Ma anche Nole Djokovic che nella passata stagione a 36 ha vinto tre dei quattro tornei dello Slam.

Quello che però fa impazzire di più i tifosi sono i grandi ritorni, in alcune occasioni davvero clamorosi. Come nel caso di Michael Jordan che si era ritirato una prima volta nel 1993 dopo la conquista del terzo anello NBA con i Bulls. Diciassette mesi di stop nei quali si è dedicato al baseball prima della decisione di rimettersi in gioco. Vinse altri tre titoli di fila a Chicago prima di un secondo stop e il altro ritorno con i Washington Wizards.

Così è stato anche per Michael Phelps, il nuotatore più vincente di sempre. Un primo addio nel 2012 dopo le Olimpiadi di Londra, ma anche il ritorno 20 mesi dopo con l’obiettivo delle Olimpiadi di Rio 2016. Chiuse con cinque medaglie d’oro e un argento (in tutto 23 ori, tre argenti e due bronzi in carriera ai Giochi).

Non tutti però sono stati così produttivi. Bjorn Borg, vincitore di 16 titoli dello Slam si è ritirato a soli 28 anni perché diceva di non avere più stimoli. Dopo 8 anni, il campione svedese ci ha ripensato e fu un flop, durato anche breve tempo. Discorso simile vale per Michael Schumacher. Nel 2006 l’addio alla Ferrari e lo stop che pareva definitivo. Poi però il richiamo della Mercedes nel 2010 e tre stagioni con un solo terzo posto a Valencia.

Si ritira un top assoluto, scene drammatiche che hanno scosso tutti i fan

In tutti i casi è difficile stabilire chi sia stato il più grande di sempre, ma gli appassionati di golf se devono scegliere un nome puntano su Tiger Woods. Quarantotto anni compiuti il 30 dicembre scorso e numeri impressionanti in carriera. Cinque vittorie nel Masters, quattro nel PGA Championship, altre tre agli US Open e al British Open.

Non vince però dal 28 ottobre 2019, quando si è aggiudicato lo Zozo Championship e sempre quell’anno, in aprile, il suo ultimo successo nel Masters. Ma prima e dopo, tanti problemi. Un arresto per guida in stato di ebrezza, il divorzio dalla moglie e madre dei suoi due figli. Poi il 23 febbraio 2021 un gravissimo incidente d’auto a Los Angeles che gli è costato numerose fratture alle gambe.

Ritiro Tiger Woods Genesis Invitational
Tiger Woods, altro ritiro per il golfista (Ansa) – Galleriaborghese.it

A causargli problemi negli ultimi anni però è stata soprattutto la schiena che gli ha presentato più volte il conto costringendolo a lunghi stop. L’ultimo torneo lo aveva giocato dieci mesi fa e questa settimana è tornato al Genesis Invitational di Los Angeles.

In tutto solo 24 buche perché nel secondo giro è stato costretto al ritiro. Le immagini del campione, caricato con fatica su un cart e trasportato negli spogliatoi hanno fatto il giro del mondo. E subito sono partiti i commenti preoccupati dei fan, che hanno temuto per le sue condizioni.

La spiegazione ufficiale è stata un’influenza che si trascina da tempo e la febbre che lo ha colto mentre stava giocando. Un problema fisico che lo ha anche costretto ad un trattamento in endovenosa per reintegrare i fluidi persi. Sono state trasportate da un mezzo dei vigili del fuoco e per questo è nato il timore di un problema grave. Resta però una condizione fisica che negli ultimi anni lo ha spesso penalizzato.

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