Se il conto corrente va in rosso nel 2024 attenzione a cosa si rischia con la legge e la banca

Sono stringenti le regole per i conti correnti in rosso nel 2024. Fate attenzione e affidatevi sempre a professionisti del settore

Le norme bancarie e legislative del 2024 riguardanti i conti correnti in rosso sono stringenti e possono avere gravi conseguenze per i correntisti che si trovano in questa situazione finanziaria. Entriamo nel dettaglio perché, come sempre vi diciamo, solo la conoscenza può mitigare i rischi di incorrere in situazioni molto spiacevoli.

Conto corrente in rosso, cosa si rischia
Conto corrente in rosso: le regole nel 2024 – (galleriaborghese.it)

Le banche adottano regole rigorose per la gestione dei conti correnti e per il trattamento dei correntisti che superano il loro limite di disponibilità. È abbastanza comune che i titolari di conti correnti si trovino in rosso, ma è importante comprendere cosa accade in queste circostanze e come le banche rispondono a questa situazione.

In sintesi, è fondamentale per i correntisti essere consapevoli delle regole e delle conseguenze legate ai conti correnti in rosso, cercando di evitare questa situazione o affrontandola nel modo più responsabile possibile per evitare gravi ripercussioni sulla propria situazione finanziaria.

Conto corrente in rosso: cosa si rischia

Per essere considerato un debitore, il correntista deve essere in arretrato nel pagamento di un’obbligazione per oltre 90 giorni. Inoltre, il debito diventa rilevante se supera le soglie stabilite dal regolamento. La soglia di rilevanza si applica se l’importo da saldare è superiore a 100 euro e all’1% del totale delle obbligazioni creditizie complessivamente vantate dalla banca. Questo significa che per essere segnalati come cattivi pagatori, lo sconfinamento deve superare sia una soglia assoluta che una soglia relativa e non deve protrarsi per oltre 90 giorni consecutivi.

Conto corrente in rosso, cosa si rischia
Conto corrente in rosso: cosa si rischia – (galleriaborghese.it)

Secondo le leggi attuali, se il conto è in rosso e si accumulano debiti con la banca, questa può impedire al correntista qualsiasi tipo di prelievo, inclusi quelli effettuati tramite carta o addebito. Inoltre, i pagamenti con le carte di credito possono essere respinti dai sistemi telematici e gli assegni possono risultare scoperti.

Se sul conto corrente vi è l’addebito di utenze o rate di prestiti e il pagamento non arriva a causa del saldo negativo, l’azienda che fornisce il servizio può intraprendere azioni di pignoramento a favore dei delegati. Ad esempio, nel caso in cui non venga pagata la bolletta della luce, l’azienda potrebbe ridurre o interrompere il flusso di energia. Nel peggiore dei casi, i correntisti con conti in rosso rischiano di essere segnalati come cattivi pagatori al Crif, il che può avere gravi conseguenze sulla loro capacità di ottenere finanziamenti futuri e accesso al credito.

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