Sconto IMU del 50% con questo documento: il risparmio è notevole, ma sono in molti a pagare per intero perché non conoscono quest’agevolazione

Vuoi risparmiare sull’IMU della tua proprietà e non sai come fare? Con questo documento è possibile, ecco come fare. 

La normativa italiana in materia di imposta sulla casa prevede uno sconto del 50% per gli immobili che presentano un contratto di comodato, purchè siano rispettati dei determinati requisiti. Secondo l’articolo 1, comma 1092 della Legge di Bilancio 2019, l’agevolazione Imu per le case concesse in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta di primo grado, viene estesa in caso di morte anche al coniuge del comodatario, ma solo in presenza di figli minori.

Riduzione dell'Imu con comodato d'uso
Case con comodato d’uso: riduzione dell’Imu in questi casi specifici (galleriaborghese.it)

Per ottenere l’agevolazione Imu è fondamentale che il contratto sia stato regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. In secondo luogo, è necessario rispettare gli ulteriori requisiti previsti in merito ai soggetti comodatari dell’immobile. Lo sconto del 50% sull’Imu spetta esclusivamente nel caso in cui il contratto di comodato gratuito sia stato stipulato e sottoscritto tra genitori e figli.

I requisiti necessari per ottenere l’agevolazione Imu 2023: quello che c’è da sapere

Lo sconto del 50% verrà applicato nell’ipotesi in cui i documenti siano stati regolarmente registrati presso l’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni in caso di contratto scritto. O, in alternativa, dopo aver presentato richiesta. Si tratta di una delle regole fondamentali per determinare il diritto alla riduzione della base imponibile ai fini del calcolo dell’Imu. Inoltre, per beneficiare della riduzione, è necessario che l’immobile venga utilizzato dal comodante come abitazione principale.

Riduzione del 50& dell'Imu
Riduci l’Imu del 50% con comodato d’uso: tutti dettagli da conoscere (galleriaborghese.it)

L’immobile concesso in comodato d’uso gratuito non deve assolutamente rientrare tra le categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9). Il comodante inoltre deve possedere un solo immobile in Italia oltre alla casa principale. Inoltre, per richiedere la riduzione del 50% sull’Imu, il comodante deve avere residenza e dimora abituale nello stesso Comune italiano in cui è situato l’immobile concesso in comodato d’uso.

Con il Decreto Crescita è stato abolito l’obbligo di invio della dichiarazione per la riduzione Imu sugli immobili concessi in comodato d’uso gratuito tra parenti in linea retta di primo grado.

L’obiettivo alla base di questa decisione segue la logica per la quale il Comune sia già a conoscenza e in possesso dei documenti relativi al comodato d’uso. Infatti, in merito ai contratti di comodato d’uso gratuito, è previsto l’obbligo di registrazione che mette l’Agenzia delle Entrate e gli enti interessati a conoscenza dei requisiti per fruire dello sconto in questione.

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