Rete TIM addio, dopo tanti anni lo storico servizio lascia l’Italia: stangata per tutti i clienti

L’operazione, del valore di 22 miliardi di Euro, è stata approvata dal consiglio di amministrazione: la rete Tim quindi passa al fondo KKR.

È stato l’amministratore delegato e direttore generale della compagnia Pietro Labriola a fornire una spiegazione ufficiale e sintetica della decisione approvata dal consiglio di amministrazione: “In questo modo abbattiamo il debito e restituiamo il futuro alla compagnia”. Così la dirigenza di TIM ha decretato la vendita dell’intera infrastruttura di rete, per un valore complessivo di 22 miliardi di Euro, al fondo statunitense KKR.

Il passaggio della rete TIM al fondo statunitense KKR: i dettagli
Passaggio della rete Tim: l’operazione ha un valore complessivo di 22 miliardi di Euro Galleriaborghese.it

Tra gli azionisti della nuova società figurerà anche il MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, con una partecipazione al 20%. E, secondo l’AD Labriola, si tratta di una “decisione storica”, che comporterà la creazione di due nuove società alle quali verranno affidate le future sorti di sviluppo del gruppo, con prospettive che secondo il direttore generale potranno ridare lustro e garantire innovazione ed avanguardia all’intero sistema infrastrutturale della compagnia.

“Non è la conclusione del nostro percorso – ha dichiarato Labriola – ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova Tim di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader”. Ma le prime voci di scontento non si sono fatte attendere.

Addio rete Tim: l’annuncio dell’azionista francese Vivendi al ricorso legale e le conseguenze sui clienti

Tuttavia, non tutti condividono l’entusiasmo di Labriola, tanto tra gli “addetti ai lavori” quanto tra gli utenti. Vivendi, infatti, primo azionista francese di TIM che dispone della quota pari al 24% delle azioni, ha già annunciato il ricorso legale. Le motivazioni addotte riguarderebbero la convinzione che l’operazione metterebbe a rischio i diritti di tutti gli azionisti, oltre a contestare la competenza esclusivamente consiliare adottata dal CdA per prendere la decisione sull’offerta.

Il passaggio di TIM al fondo statunitense KKR: tutti i dettagli
Vivendi, primo azionista di TIM, ha già annunciato ricorso legale – Galleriaborghese.it

Nelle ultime settimane, inoltre, i clienti TIM hanno cominciato a ricevere SMS informativi con avvisi relativi alle tariffe che, giunte a scadenza, potrebbero subire alcune modifiche. Non solo: sono state numerose le segnalazioni dell’utenza giunte alla società negli ultimi mesi riguardo a problemi e ad instabilità di rete.

Per cui se da un lato è certo che i clienti italiani potranno restare con TIM, le eventuali ed assai probabili variazioni di modalità, i prezzi e la qualità del servizio devono invece ancora essere rese note e suscitano non pochi interrogativi e perplessità.

Ed a gettar benzina sul fuoco è ancora Vivendi, secondo cui ai soci sarebbe stato privato il “diritto di esprimere il proprio parere in assemblea, nonché del connesso diritto di recesso per i soci dissenzienti”. E, tramite un portavoce, ha poi proseguito: “Cinque pareri pro veritate hanno confermato che la cessione dell’intera rete infrastrutturale di Telecom Italia comporta una evidente modifica dell’oggetto sociale di Tim”. Attendiamo quindi sviluppi.

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