Prima di qualsiasi sintomo, questo test indica se sei a rischio di Alzheimer

È possibile scoprire in anticipo se si è soggetti a rischio di sviluppare Alzheimer? Assolutamente si! Ecco il test.

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce la memoria, il pensiero e le capacità mentali. È la forma più comune di demenza senile. L’Alzheimer è caratterizzato dalla formazione nel cervello di placche senili e grovigli neurofibrillari, costituiti rispettivamente da ammassi di proteina beta-amiloide e proteina tau iperfosforilata.

Test rischio Alzheimer
Quello che devi sapere sull’Alzheimer e il test per conoscere i livelli di rischio – Galleriaborghese.it

Questi cambiamenti cerebrali alterano le connessioni tra le cellule nervose e il modo in cui esse comunicano tra loro, fino a danneggiarle e portarle alla morte. Da qui derivano i sintomi cognitivi e comportamentali della malattia.

I fattori che contribuiscono allo sviluppo di questa malattia sono molteplici e complessi: innanzitutto si parla di una predisposizione genetica, poiché alcune mutazioni e variazioni genetiche aumentano il rischio; vi sono poi i fattori ambientali e stile di vita, come obesità, scarsa attività fisica, bassa scolarità, diabete, ipertensione; anche l’invecchiamento gioca un ruolo fondamentale, soprattutto oltre i 65 anni; e infine i fattori neurochimici, come alterazioni dei livelli di alcuni neurotrasmettitori.

L’Alzheimer: le conseguenze di questa malattia e il test per controllare se si è a rischio

L’Alzheimer purtroppo causa diversi problemi e conseguenze che possono essere chiaramente visibili, quali:

  • Riduzione della memoria: problemi iniziali di memoria a breve termine, ricordi dimenticati, difficoltà ad apprendere informazioni nuove
  • Difficoltà nel linguaggio: lessico più limitato, problemi a trovare le parole, a esprimersi o capire il linguaggio
A rischio di Alzheimer
Tutto quello che bisogna fare sono delle semplici analisi del sangue – Galleriaborghese.it
  • Disorientamento: difficoltà a riconoscere luoghi familiari e orientarsi nello spazio e nel tempo
  • Alterazioni comportamentali: irritabilità, oscillazioni dell’umore, depressione, apatia, delusioni
  • Difficoltà nelle capacità di pensiero: problemi logici, calcolo, ragionamento, pianificazione
  • Difficoltà nelle attività della vita quotidiana: scarsa cura personale, incapacità di gestire le finanze.

I ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh hanno scoperto come grazie a un esame del sangue sia possibile capire in anticipo se si è a rischio di sviluppare l’Alzheimer. Con questa analisi del sangue bisogna andare alla ricerca di eventuali accumuli di amiloide, ossia una proteina che è legata proprio a questa malattia, e degli astrociti reattivi, delle cellule presenti nel cervello. Tramite questo processo c’è una buona probabilità di indentificare il livello di rischio che si corre di sviluppare la malattia.

Questo pone gli astrociti come i principali regolatori della progressione della malattia, sfidando l’idea che l’amiloide sia sufficiente per scatenare l’Alzheimer Il nostro studio afferma che il test per la presenza di amiloide cerebrale in combinazione con biomarcatori del sangue di astrociti reattivi è il test ideale per identificare i pazienti a più alto rischio di progredire verso l’Alzheimer”.

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