Picco influenzale previsto per fine gennaio: ecco come prevenire i contagi e le forme più gravi

Da sapere: il picco influenzale previsto per fine gennaio, ecco come prevenire i contagi e le forme più gravi. Tutte le informazioni utili.

Quest’anno in Italia l’epidemia di influenza è stata particolarmente intensa e violenta. Numerosi sono stati i contagi, anche con casi gravi, purtroppo con decessi perfino di persone giovani. I pronto soccorso sono stati presi d’assalto dai malati, registrando un boom di accessi in tutta Italia. Una situazione difficile da gestire per le strutture sanitarie.

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Picco influenzale previsto per fine gennaio, come prevenire i contagi – GalleriaBorghese.it

Sono i medici di famiglia, primo contatto dei pazienti, a segnalare l’alto numero di casi di influenza a cui si accompagnano, non bisogna dimenticarlo, anche i contagi da Covid-19, che ancora circola, sebbene l’ultima ondata di casi sia in calo.

Prima il nuovo incremento di contagi Covid-19, poi il boom dell’influenza hanno messo a dura prova ambulatori di medici e strutture ospedaliere. Scopriamo quando è atteso il picco influenzale e cosa bisogna fare per proteggersi. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Picco influenzale previsto per fine gennaio, come prevenire i contagi

L’epidemia di influenza, che quest’anno ha costretto a letto milioni di italiani ed ha causato anche a numerosi ricoveri per complicanze, è dovuta al virus influenzale A/H1N1. Virus impropriamente chiamato influenza “suina” perché si tratta del ceppo emerso nel 2009, anno dell’ultima pandemia influenzale, che ebbe origine dagli allevamenti di suini in Messico. In realtà il virus è umano, ma contiene nel suo genoma parti di virus di origine suina e aviaria. Si tratta di un rimescolamento di diversi ceppi, il cui ceppo finale, risultato del rimescolamento, è umano. Come spiega il prof. Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e divulgatore scientifico.

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Come difendersi dall’influenza – GalleriaBorghese.it

I sintomi di questo virus sono quelli classici dell’influenza: febbre, anche alta, tosse e mal di gola, naso che cola, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali e stanchezza. Il senso di spossatezza può durare anche una decina di giorni. Molto dipende dal soggetto, dalla sua vulnerabilità ai virus e dalle sue condizioni di salute. Non solo gli anziani, ma anche i giovani con malattie croniche o patologie pregresse possono essere a rischio.

Purtroppo, il virus A/H1N1 ha colpito con violenza i pazienti più giovani, causando dei decessi tra pazienti di età di 47 e 55 anni. Di solito a questi soggetti non è raccomandato il vaccino antinfluenzale, consigliato invece agli over 60. Anche chi è più giovane, tuttavia, dovrebbe vaccinarsi contro l’influenza se è un soggetto a rischio. Così come il vaccino antinfluenzale è raccomandato ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni.

Per il resto, le precauzioni sono le solite: se non avete preso l’influenza e volete evitare di contagiarvi dovreste evitare i luoghi al chiuso troppo affollati, al limite tornare a indossare le mascherine FFP2 che proteggono dal contagio. Resta fondamentale, poi, l’igiene delle mani.

Per quanto riguarda il picco influenzale, secondo alcuni medici di famiglia lo vedremo nei prossimi giorni e per la fine del mese di gennaio. Secondo il prof. Lopalco, invece, il picco c’è stato nell’ultima settimana di dicembre 2023 perché la curva dei contagi ora è in fase calante. Questo non significa che i casi crolleranno, perché è attesa una seconda ondata di contagi. Ma “il peggio” sarebbe già passato.

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