Perché abbiamo paura del dentista: ce lo spiega la psicologia | Alzi la mano chi non ce l’ha

Tra tutti i controlli medici, di sicuro recarsi dal dentista è tra quelli che spaventano di più. Per quale motivo? Tutto è determinato dal nostro cervello.

Il dentista è tra i medici più temuti. Quando ci si deve sottoporre ad una visita, anche per un controllo odontoiatrico, sembra che l’ansia inizia a salire e la salivazione a scarseggiare. Ci sono alcune persone che addirittura lo evitano per una paura smisurata e irrazionale, che non consente loro nemmeno di recarsi allo studio, rimandando e rimandando controlli o interventi seppur “leggeri” come quello con l’igienista dentale.

Perché il dentista ci fa paura
Perché abbiamo paura del dentista: ce lo spiega la psicologia – Galleriaborghese.it

Una condizione che fa soffrire chi è affetto da quella che sembra essere una vera e propria fobia, che non andrebbe trascurata. Infatti, questa comporta una mancata o inadeguata cura dei denti che, si sa, sono di fondamentale importanza per diverse funzioni del nostro organismo. La prima, fra tante, è quella di sminuzzare il cibo per evitare ostruzione delle vie aeree e facilitare la digestione.

Il terrore del dentista? Si chiama odontofobia: cosa prova chi ne soffre

Si tratterebbe di una vera e propria paura: quella nei confronti del dentista va sotto il nome di odontofobia. Un timore irrazionale per i trattamenti dentali e per coloro che li mettono in pratica, i dentisti. Questa paura deriverebbe da fattori ancestrali. Infatti, nell’antichità operare sul corpo a scopi chirurgici veniva considerata pratica altamente a rischio e pericolosa per la salute.

Perché il dentista ci fa paura
A cosa è dovuta la paura del dentista? – galleriaborghese.it

Ciò perché era alta la percentuale di decessi che si registravano post interventi chirurgici. Come se non bastasse, questi ultimi venivano effettuati per la maggiore da personale non specializzato. La figura del dentista veniva perlopiù esercitata da fabbri, barbieri e parrucchieri. Ad aggiungersi a tutto questo – che ai giorni d’oggi sembra assurdo e obsoleto – la quasi totale assenza di anestesia durante interventi chirurgici odontoiatrici, già di per sé maccheronici.

Ecco perché alcuni pazienti preferivano presentarsi ubriachi per estrazioni o altri interventi simili. Oggi la situazione è radicalmente cambiata, ma intervenire su una zona così sensibile e ricca di terminazioni nervose qual è la bocca comunque non mette tranquillità. Anzi, c’è chi evita di presentarsi alla poltrona scegliendo di soffrire imbottendosi di farmaci inutili al solo scopo di ottenere un effetto placebo.

Ovviamente in presenza di questa fobia, bisogna innanzitutto avvisare l’odontoiatra, così che possa davvero trovare la soluzione migliore per mettere il paziente particolarmente agitato a proprio agio. Se dovesse persistere il disturbo, meglio rivolgersi ad un professionista per una terapia comportamentale, ma mai e poi mai rinunciare ad un trattamento dentale. I denti sono per tutta la vita e vanno “manutenuti” nel migliore dei modi.

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