Pensioni, finalmente gli aumenti: ma non riguardano tutti, scopri se sei nell’elenco

Importanti aumenti delle pensioni a gennaio. Ma non per tutti. Solo una certa categoria riceverà un assegno più ricco. 

Anno nuovo e pensione più ricca? Sì ma non per tutti. Alcuni a gennaio riceveranno l’assegno di sempre. Vediamo chi riceverà gli aumenti.

Rivalutazione delle pensioni
A gennaio pensione più ricca solo per alcuni/ Galleriaborghese.it

Gli aumenti messi in agenda dal Governo Meloni con la legge di Bilancio 2024 ci saranno. Ma si faranno un po’ attendere. Infatti prima di dare il via libera agli incrementi è necessario essere certi che l’inflazione non giochi brutti scherzi come era a venuto nel 2023. Nel 2023, infatti, si era fatta confusione circa la percentuale di rivalutazione delle pensioni.

A novembre 2022 era stata fissata al 7,3% ma a gennaio 2023, a causa di un colpo di coda dell’inflazione, il Governo aveva dovuto portarla all’8,1%. Ma era a quel punto impossibile ricalcolare tutte le pensioni che, di fatto, per tutto il 2023 sono state rivalutate del 7,3% perdendo lo 0,8% ogni mese. Perdita che è stata poi recuperata con un conguaglio. Per evitare il ripetersi dello stesso inconveniente, il Governo ha deciso che a gennaio riceveranno gli aumenti solo alcuni pensionati mentre gli altri dovranno attendere ancora.

Pensioni: chi riceverà gli aumenti a gennaio

Sarà un gennaio più ricco ma non per tutti. Solo alcuni pensionati, infatti, riceveranno gli aumenti stabiliti dalla legge di Bilancio già a gennaio. Vediamo chi sono i fortunati.

Aumenti delle pensioni
Ecco chi riceverà gli aumenti a gennaio/ Galleriaborghese.it

Nel 2024 la rivalutazione delle pensioni sarà del 5,4%. Tuttavia saranno rivalutate secondo tale percentuale- che corrisponde al 100% del tasso dell’inflazione nel 2024- solo le pensioni fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Cioè solo le pensioni fino a 2.271,76 euro lordi al mese. Tutte le altre pensioni che superano tale soglia saranno rivalutate ma secondo percentuali più basse.

Ad esempio le pensioni comprese tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps saranno rivalutate del 90%; le pensioni tra 5 e 6 volte l’importo del trattamento minimo saranno rivalutate del 53%; rivalutazione del 47% per gli assegni previdenziali compresi tra 6 e 8 volte l’importo del trattamento minimo e del 37% per quelli tra 8 e 10 volte le minime. Infine le pensioni cosiddette “d’oro”, cioè quelle che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps, saranno rivalutate solo del 22% contro il 32% del 2023.

Un sacrificio minimo per i pensionati, attendere un mese per ottenere il 100% dell’aumento previsto dalla legge di bilancio in seguito ad un’attenta valutazione dell’inflazione permetterà loro di non perdere una percentuale di rivalutazione durante tutto il corso dell’anno come successo nel 2023.

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