Non solo celiachia: i rischi per la salute del glutine riguardano tutti noi

Un recente studio ha scoperto alcuni rischi che sarebbero dati dal consumo eccessivo di glutine. Ecco che cosa è emerso.

Sono molti gli alimenti fatti di glutine, a partire da pane, pasta, pizza e tanti altri cibi gustosi che siamo soliti mangiare. Con questa proteina si fanno i biscotti che ci piace tanto inzuppare nel latte, e molti altri prodotti il cui consumo è quotidiano.

Glutine: i rischi per la salute
Glutine: i rischi per la salute non riguardano solo chi soffre di intolleranza -galleriaborghese.it

Non tutti, però, tollerano il glutine, e spesso questo disturbo va a peggiorare nel tempo, finché non si giunge alla diagnosi di celiachia. Di solito questo disagio può manifestarsi con sintomi quali diarrea, gonfiore addominale, dolori all’addome, perdita di peso, ecc.

Ma il disturbo dato dal consumo di cibi con il glutine non riguarda soltanto i celiaci, perché esso può causare problemi anche a chi non è intollerante o celiaco. A tal proposito, vi sono diversi studi in merito ai rischi del glutine, che riguardano anche ognuno di noi.

Glutine e rischi per tutti noi: cosa è emerso dagli studi

Da una ricerca messa a punto da alcuni scienziati della Nuova Zelanda, è emerso che un’alimentazione in cui c’è molto glutine, può portare a un’infiammazione del cervello. La sperimentazione è avvenuta sui topi e gli scienziati hanno notato che quando questi animali mangiavano glutine, si registrava un’infiammazione proprio della zona ipotalamica del cervello.

Si tratta di una parte che svolge un ruolo chiave per il controllo del metabolismo. La ricerca è stata portata avanti dall’Università di Otago. Quello che gli scienziati volevano approfondire era se un’alimentazione con pochi grassi o una con molti, con aggiunta del 4,5% di glutine, potesse veder alterare o meno la massa corporea, i marcatori metabolici nei topi, paragonati a quelli alimentati con pochi grassi e niente glutine.

Glutine: quali sono i rischi secondo uno studio
Le ricerche mettono in evidenza i possibili rischi legati al consumo di glutine – galleriaborghese.it

L’esito ha fatto emergere che il livello di PRC (proteina C reattiva, che in genere indica la presenza o meno di un’infiammazione nel corpo) cresceva in quei topi che mangiavano alimenti con pochi grassi e con il 4,5% di glutine. E così, i ricercatori hanno osservato che il glutine aggiunto all’alimentazione dei topi causava un’impennata dei marcatori che segnalavano infiammazione ipotalamica.

Siccome i topi sono muniti di un sistema circolatorio, riproduttivo e digestivo che somiglia a quello degli esseri umani, si può ipotizzare, secondo gli esperti, che la stessa infiammazione possa occorrere nel nostro organismo. Gli scienziati ci tengono, tuttavia, a sottolineare che non è detto che il glutine faccia male a chiunque.

«Per le persone tolleranti mangiare completamente senza glutine può avere implicazioni sulla salute che possono superare i potenziali benefici», ha spiegato uno degli autori della ricerca. Quello che gli esperti vogliono sottolineare è, però, che le ricerche future dovranno evidenziare se queste scoperte fatte sui topi possano essere osservate anche nell’essere umano.

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