Moana Pozzi, la verità sulla morte della storica attrice del cinema per adulti: rivelazioni che arrivano dopo anni di silenzio.
Ci sono personaggi che a distanza di tempo rimangono nell’immaginario collettivo e sono destinati a farlo per sempre. E’ il caso, ad esempio, di Moana Pozzi, una icona assoluta di bellezza e sensualità, sogno proibito di generazioni di fan, anche dopo la sua tragica scomparsa avvenuta quasi trent’anni fa.
Anche conosciuta con il solo nome di Moana, è stata ed è ancora una autentica leggenda. Probabilmente l’attrice del cinema per adulti più famosa della storia d’Italia e una delle più celebri in tutto il mondo. Entrata nella storia per le innumerevoli pellicole a luci rosse girate, ma anche per una classe, uno stile, una eleganza impareggiabili. Una donna dal fascino sublime che si era fatta conoscere e apprezzare in vari ambiti, personaggio discusso e controcorrente.
Nella sua vita era stata anche personaggio televisivo, scrittrice (aveva pubblicato un libro con un elenco di personaggi famosi con cui avrebbe avuto rapporti sessuali che all’epoca, erano i primi anni Novanta, fece assai scalpore), persino personaggio politico avendo partecipato alla fondazione del Partito dell’Amore che corse alle elezioni del 1992. E lasciò un grande vuoto nel cuore dei suoi ammiratori al momento della sua morte, il 15 settembre del 1994, ad appena 33 anni.
Moana Pozzi, gli ultimi momenti della sua vita raccontati dalla madre
Una morte di cui si è molto discusso nel corso degli anni e che ha alimentato diverse teorie del complotto: c’è chi ritiene che in realtà non fosse morta per davvero, ma che la notizia fosse falsa, o che le cause fossero diverse da quelle ufficialmente rese note. A raccontare la verità sugli ultimi momenti di vita di Moana, la madre, Rosanna Alloisio, che ha concesso una intervista al magazine ‘Di Più’.
Dolcezza e rimpianto alimentano il racconto di quei tragici momenti: “A Pasqua di quell’anno tornò a casa, rispetto al solito praticamente non toccò cibo – spiega – Aveva gli occhi un po’ gialli, i dottori parlavano di un’epatite mal curata. La convinsi a fare degli accertamenti a Lione, si scoprì il tumore al fegato. Diceva: ‘Mi curo e vedrai che guarisco’, ma in pochi mesi se n’è andata. Ha sofferto, ma lottava come una leonessa. Fino a poco prima della morte parlavamo convinte della sua guarigione. Poi è morta, serena, sembrava che dormisse”.
