In questa strana estate 2023 c’è un certo allarme per il rischio grandine. Vi siete mai chiesti qual è l’origine di tale fenomeno? Ecco tutte le risposte.
Tra i fenomeni più affascinanti e spettacolari quanto pericolosi e dannosi per la natura (e non solo) c’è sicuramente la grandine. Quei grossi chicchi d’acqua gelata provocano sempre dentro di noi lo stupore di un bambino che si trova di fronte a un fatto apparentemente inspiegabile. Specie in estate, quando le grandinate possono irrompere all’improvviso in una giornata terribilmente afosa. Come (e perché) si verifica un evento del genere?

Forse vi siete accorti che in questi ultimi tempi le grandinate stanno diventando sempre più frequenti, e non solo in Italia, ma in tutta Europa. Per quale motivo? C’entrano i cambiamenti climatici o è solo l’ennesima bizzarria di questa singolare estate? Vale la pena di ripassare quel che abbiamo appreso a scuola tanti anni fa sulla genesi della gradine e le sue conseguenze…
Tutto quello che non sapete sulla grandine
La grandine si forma nei cosiddetti cumulonembi, grandi nubi temporalesche a oltre 10 km di quota con una struttura a “torre” e che, nella fase matura, possono avere la sommità appiattita, assumendo la forma di un’incudine. In queste nubi il temporale dà origine a forti fenomeni atmosferici e quando intense correnti ascensionali calde (spesso a una velocità di oltre 100 km/h) spingono le gocce d’acqua verso la zona fredda, dove le temperature scendono sotto 0, il risultato è proprio la formazione della grandine.

Più tecnicamente, i chicchi di grandine si formano attorno a un nucleo di condensazione, il pulviscolo atmosferico, che costituisce il graupel, un cristallo di ghiaccio ricoperto di goccioline d’acqua sopraffuse allo stato liquido (nonostante la temperatura sia sotto zero). Quando vengono trasportati dalle correnti ascensionali, i cristalli si ingrandiscono unendosi ad goccioline sopraffuse o cristalli di ghiaccio. E così, il chicco di grandine continua a salire fino a quando la sua massa non può più essere sostenuta dalla corrente ascensionale. Tanto per rendere l’idea, nel giro di mezz’ora può arrivare a oltre 10 km di altezza.
Infine il chicco cade a terra trascinato da una corrente discensionale fredda e, se è abbastanza grande, rimane ghiacciato nonostante la temperatura degli strati più bassi sia sopra gli 0 °C perché li attraversa molto velocemente. In genere le grandinate durano relativamente poco (in media una decina di minuti) e interessano aree limitate (sui 5-10 km quadrati), ma tanto basta, purtroppo, per mandare in fumo interi raccolti. Le cronache anche recenti stanno a dimostrarlo.