L’INPS può revocare l’invalidità: la verità che molti ignorano e rischiano di perdere i benefici

L’invalidità civile può essere revocata dall’INPS al verificarsi di alcune circostanze. Vediamo quali per non rimanere senza assegno.

I cittadini con riduzione della capacità lavorativa possono richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile. Non è detto, però, che i benefici ottenuti durino tutta la vita.

Quando l'INPS revoca l'assegno di Invalidità
Invalidità, attenzione alla revoca (Galleriaborghese.it)

Lo Stato tutela i cittadini con disabilità e invalidità garantendo loro dei diritti, agevolazioni e benefici. Prima di ottenere questi aiuti assistenziali ed economici occorrerà che l’interessato richieda il riconoscimento della riduzione della capacità lavorativa o della minorazione fisica, psichica o sensoriale che comporta uno svantaggio. L’iter di riconoscimento dell’invalidità civile, nello specifico, inizia con la richiesta al medico curante di un certificato attestante la patologia con seguente inoltro all’INPS.

L’ente della previdenza sociale contatterà, poi, il presunto invalido per fissare l’appuntamento della visita medica. Qui una Commissione valuterà la documentazione e redigerà un verbale con esito positivo o negativo e l’eventuale percentuale di invalidità riconosciuta. Una volta riconosciuta l’invalidità civile si potrà iniziare a fruire dei benefici. In alcuni casi, però, potrebbe arrivare la revoca da parte dell’INPS.

Quando l’INPS può revocare l’invalidità civile

L’invalidità non è sempre una condizione permanente. Se i presupposti dovessero venir meno allora potrebbe essere revocata. L’INPS può verificare periodicamente la permanenza delle condizioni patologiche legate all’invalidità specificate nel verbale rilasciato dalla Commissione medico-legale. Se l’invalido guarisce o le sue condizioni migliorino è possibile che la rivalutazione della malattia dia un esito diverso rispetto quello originario. La percentuale di invalidità potrebbe ridursi e quindi ne deriverebbe la perdita dei benefici (tutti o in modo parziale).

Invalidità, attenzione alla revoca
Addio invalidità civile, in quali casi (Galleriaborghese.it)

Solo se la riduzione della capacità lavorativa è riconosciuta come permanente allora l’invalidità civile non potrà essere revocata dall’INPS. La temporaneità potrebbe, al contrario, portare alla revoca insieme ad altre circostanze. L’ente della previdenza sociale revocherebbe l’invalidità se il titolare non dovesse presentarsi alla visita di revisione senza giustificare l’assenza oppure se non dovesse presentare documentazione idonea all’attestazione della permanenza delle condizioni invalidanti.

La revoca scatterebbero anche in caso di mancata soddisfazione dei requisiti non sanitari come la cittadinanza italiana o l’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza per i cittadini stranieri oppure il permesso di soggiorno per gli extracomunitari. Ci sono, poi, i requisiti reddituali legati, ad esempio, alla pensione per gli invalidi totali e all’assegno mensile di assistenza per gli invalidi con percentuale tra 74 e 99%. Se superati scatterebbe la revoca dell’invalidità civile così come in caso di omessa comunicazione dei redditi da parte del percettore dell’invalidità.

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