Li chiamano numeri angelici ma non hanno nulla a che fare con angeli e matematica: perché sono così affascinanti

No, gli angeli non c’entrano e nemmeno la matematica: sai perché si chiamano allora numeri angelici e perché sono così affascinanti?

Se ci approcciassimo al mondo seguendo solo la logica e levando tutta la magia, ci annoieremmo nel giro di un secondo e questo perché, per quanto la scienza sia importante e al giorno d’oggi svolga un ruolo principale per il nostro benessere, noi in quanto essere umani abbiamo bisogno di trovare un senso nelle cose, e non per forza questo deve essere legato al materialismo.

Cosa sono i numeri angelici
Scopriamo quali sono i numeri angelici e perché sono chiamati così  – Galleriaborghese.it

In altre parole, proprio perché il mondo è complesso e di difficile interpretazione – scrittori e filosofi allora non si sarebbero interrogati sul senso della vita e sul fine ultimo della nostra esistenza  da sempre – a noi serve sapere di poterci aggrappare a qualcosa di ultraterreno ma che abbia un significato intrinseco profondo per affrontare con calma e serenità la vita. Sarà per questo se i numeri angelici ci affascinano così tanto?

Alla scoperta dei numeri angelici: il loro significato è incredibile

Pur non avendo niente a che fare con la matematica e con gli angeli, per numeri angelici si intendono delle sequenze numeriche che contengono ripetizioni. Giusto per rendere l’idea, le ore 22:22 o la data 10/10 o ancora uno schema di numeri che si ripete come come 8787 o 321, pur non avendo un senso intrinseco.

Numeri angelici significato
Numeri angelici: ecco quali sono e perché sono così affascinanti – Galleriaborghese.it

Si tratta infatti di sequenze del tutto casuali frutto del momento ma che ci lasciano addosso comunque un senso di stupore grazie al quale crediamo che proprio quei numeri e proprio in quel momento ci vogliano dire qualcosa comunicando con noi. Ma a cosa si deve questa sensazione di stupore e connessione con il mondo?

Questo fenomeno si chiama proprio apofenia e implica un errore di percezione col quale interpretiamo pattern casuali come pregni di significati importanti e così queste sequenze “strane” per noi assumono un valore immenso e di connessione profonda col resto del mondo.

Tuttavia, si tratta di un cortocircuito percettivo che deriva dalla stessa capacità dell’essere umano di sopravvivere nel corso dei secoli adattandosi ai tempi che cambiano e lasciando una traccia tangibile della sua presenza. In altre parole, è proprio grazie a questa rete di connessioni e significati del tutto casuale se i nostri antenati trovavano ad esempio il cibo o riuscivano a salvarsi dai predatori.

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