Leo Gassmann, bordata tremenda: “Senza quel cognome…”

Il cantante si rende protagonista di una perfomance impeccabile in tv ma sul non si placa la polemica dei detrattori nei suoi confronti.

“Tutti a osannare Leo Gassmann. Ma senza quel cognome sarebbe in tv?”, è una domanda abbastanza ricorrente tra i telespettatori che nonostante abbiano apprezzato la sua recente apparizione sul piccolo schermo nei panni di Franco Califano non possono fare a meno di riproporre la questione. Il cantante già tempo fa ha dovuto fare i conti con gli hater, che lo hanno sempre definito un ‘semplice raccomandato’.

Leo Gassmann sorprende in tv ma per qualcuno è solo un raccomandato
Leo Gassmann, 25 anni, è l’unico figlio nato dal matrimonio tra il noto attore Alessandro e la moglie Sabrina Knaflitz – galleriaborghese.it (fonte foto ANSA)

È l’unico figlio che l’attore Alessandro Gassmann ha avuto dalla moglie Sabrina Knaflitz, con la quale è sposato dal lontano 1998. Il 25enne è stato protagonista su diversi palcoscenici, rispondendo alle critiche con i fatti; a lanciarlo definitivamente l’esperienza a X-Factor, nel 2018, quando ha partecipato alla dodicesima edizione, spingendosi fino in semifinale col suo brano inedito Piume – in classifica è arrivato quinto. Poi l’esperienza a Sanremo Giovani e al Festival di Sanremo, vince tra le Nuove Proposte con la canzone intitolata Vai bene così.

Gli hater contro Leo Gassmann dopo l’apparizione in tv: “Porta quel cognome allora…”

Si riaccende la polemica attorno a Leo Gassman dopo la messa in onda sulla Rai del biopic dedicato alla leggenda della musica nostrana, Franco Califano. A interpretare il cantautore è stato proprio il 25enne, con una performance che non ha convinto proprio tutti, come Pietro da Mantova che scrive a NuovoTV per far sentire la propria voce: “È stato bravo, lo dico anche io, ma non posso certo dire di averlo trovato eccezionale. Bisogna parlarne bene per forza, visto che porta il cognome Gassmann?”.

Leo Gassmann è Califano: "In tv solo per il suo cognome"
Qui sul set del biopic Califano, Leo Gassmann; il cantante ha vestito abilmente i panni del Califfo – galleriaborghese.it (fonte foto IG @leogass.official)

A rispondere al lettore è Alessandro Cecchi Paone, il giornalista cerca di stemperare i toni: “E stato bravo, lo riconoscono tutti, e allora che importa come si chiama? Il guaio sono i cognomi famosi che promuovono gli incapaci. E Leo non lo è affatto”, poi entrando nello specifico del prodotto tv ha ammesso: “Se ha un difetto, è che è più bello e delicato anche del Califano giovane. Averne di questi problemi! Complimenti a chi ha pensato a lui, anche se non mi sembrava abbastanza ‘maledetto’”.

Gestione cookie