L’Agenzia Entrate dovrà restituire i soldi ai contribuenti, controlla se sei tra i fortunati

Sulla base degli ultimi accadimenti giurisprudenziali, ecco che l’Agenzia delle Entrate dovrà restituire i soldi ai contribuenti. Chi è coinvolto?

Un importante passaggio che rafforza la posizione dei contribuenti, garantendo loro un rapido accesso ai pagamenti dovuti dall’amministrazione finanziaria e assicurando un efficace strumento di tutela dei loro diritti. Oggi vi parliamo di una novità di quelle clamorose: ecco chi dovrà essere risarcito dall’Agenzia delle Entrate.

L'Agenzia delle Entrate dovrà risarcire i contribuenti
Una notizia importante per i contribuenti italiani: alcuni di loro dovranno essere risarciti dall’Agenzia delle Entrate foto: Ansa – (galleriaborghese.it)

I contenziosi tra contribuenti e Agenzia delle Entrate sono sempre molto temuti dai cittadini. Questo perché, assai spesso, chi ci finisce dentro ha l’impressione di combattere una guerra come quella di Davide contro Golia. Il rischio di venire schiacciati è concreto. Ma, anche in questo caso, per Davide c’è una speranza contro Golia. E, allora, sulla base degli ultimi accadimenti giurisprudenziali, ecco che l’Agenzia delle Entrate dovrà restituire i soldi ai contribuenti.

Chi dovrà essere risarcito dall’Agenzia delle Entrate

Tutto questo in forza di una recente sentenza emessa dalla Corte di Cassazione. Parliamo della pronuncia n. 12074/2024 dei supremi giudici. In particolare, si afferma che le sentenze che obbligano l’amministrazione finanziaria a pagare somme di denaro ai contribuenti sono immediatamente esecutive. Rientrano tutte le sentenze emesse dopo il 1° gennaio 2016.

La Cassazione ha stabilito che l'Agenzia delle entrate dovrà restituire soldi ad alcuni contribuenti
L’Agenzia delle Entrate restituisce i soldi ai contribuenti: la sentenza della Cassazione – (galleriaborghese.it)

La sentenza della Cassazione si basa sull’interpretazione del d.lgs. 546/1992, noto come Codice del processo tributario. In particolare, l’articolo 69, modificato dal d.lgs. 156/2015, stabilisce che “le sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente e quelle emesse su ricorso avverso gli atti relativi alle operazioni catastali indicate nell’articolo 2, comma 2, sono immediatamente esecutive”. Inoltre, in caso di mancata esecuzione della sentenza, il contribuente può richiedere l’ottemperanza presso la commissione tributaria provinciale o regionale.

La normativa consente ai contribuenti di avviare un giudizio di ottemperanza presso la commissione tributaria, sia provinciale che regionale, se l’amministrazione non esegue la sentenza. La Corte di Cassazione ha sottolineato la compatibilità tra il codice di procedura civile e il processo tributario, applicando l’articolo 282 c.p.c., che sancisce l’esecutività provvisoria delle sentenze.

Già nel 2016, le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 758, avevano riconosciuto l’efficacia immediata delle sentenze favorevoli ai contribuenti emesse dalle commissioni tributarie. Oggi gli Ermellini rafforzano ulteriormente la posizione. Sempre in forza della legge, dato che l’articolo 70 del d.lgs. 546/92 prevede che, se l’amministrazione finanziaria non rispetta la sentenza, il contribuente può ricorrere al giudizio di ottemperanza presso la commissione tributaria (provinciale o regionale) entro 90 giorni dalla notificazione della sentenza di condanna.

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