La comunicazione INPS: quello che c’è scritto crea sgomento nei contribuenti

Una comunicazione INPS sta gettando nello sconforto tanti contribuenti. Vediamo se c’è una soluzione alla richiesta dell’ente.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale vuole la restituzione delle somme erogate ai contribuenti ma non spettanti a quest’ultimi. Sgomento tra i cittadini che non si aspettavano tale richiesta. Come risolvere?

Comunicazione INPS per recupero soldi
L’INPS vuole indietro i soldi, da chi (Galleriaborghese.it)

Bonus, agevolazioni, indennità, i cittadini possono contare su diverse misure assistenziali ed economiche erogate dall’INPS. Per ottenere gli aiuti occorrerà inviare domanda all’ente della previdenza sociale a condizione che si rispettino determinati requisiti. Può capitare che controlli successivi facciano scoprire all’INPS che una misura erogata al cittadino in realtà non era dovuta. Scatta, così, la richiesta di restituzione dei soldi.

Un vero e proprio colpo per il contribuente che si troverà a dover sborsare una cifra anche piuttosto ingente. Sta accadendo proprio in questi giorni, molti percettori di NASPI stanno ricevendo un messaggio in cui l’INPS chiede un importo indietro, un rimborso dell’indennità di disoccupazione non dovuta. Tale restituzione può essere parziale o integrale secondo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale.

L’INPS chiede il rimborso della NASPI ai contribuenti

La NASPI è l’indennità di disoccupazione erogata ai lavoratori che perdono involontariamente l’occupazione. Viene corrisposta per un massimo di 24 mensilità nella misura pari al 75% della retribuzione media degli ultimi quattro anni di lavoro. Nel caso risultasse non dovuta, l’INPS può chiedere il rimborso dell’indennità integrale o parziale.

Rimborso NASPI, quando l'INPS lo richiede
Cosa fare se l’INPS chiede il rimborso NASPI (Galleriaborghese.it)

Il contribuente dopo l’arrivo della comunicazione in cui si chiede la restituzione delle somme deve controllare la propria situazione prima di inoltrare eventuale ricorso amministrativo. Può capitare che il lavoratore chieda un anticipo NASPI per iniziare un’attività di impresa ma che ad un certo punto debba interromperla. In questo caso l’INPS potrebbe richiedere un recupero parziale della somma erogata. Un disastro naturale o un evento imprevisto sono i motivi che fanno scattare la restituzione parziale, proporzionata al periodo di lavoro subordinato.

La restituzione totale, invece, è legittima in caso di doppia erogazione dell’indennità o qualora vengano meno i requisiti di accesso alla misura. Pagare quanto dovuto in questi casi sarà fondamentale per evitare l’iscrizione a ruolo della somma e successivo pignoramento dei beni. Il beneficiario, dunque, riconoscendo l’illegittimità dell’erogazione ottenuta deve accettare i termini di restituzione per evitare gravi conseguenze. In caso di dubbio sulla legittimità della richiesta, invece, può chiedere chiarimenti all’INPS e, accertando di stare dalla parte della verità, procedere con un ricorso amministrativo ed eventualmente per vie legali qualora l’INPS rifiutasse di cancellare la richiesta di rimborso della NASPI.

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