Importi delle pensioni in forte calo: ecco quanto abbiamo perso con le nuove opzioni

Si registra un declino delle pensioni in Italia. Analizziamo Quota 102, Quota 103 e le implicazioni sul Gender Gap.

In Italia, il 2023 ha visto una significativa diminuzione degli importi delle pensioni. Ciò ha suscitato preoccupazioni tra la popolazione e sollevando interrogativi sulle cause di questo calo. Analizzando i dati forniti dall’INPS, emerge chiaramente che questo declino è strettamente connesso alle restrizioni delle uscite anticipate, iniziate con la fine di Quota 100 e proseguita con l’implementazione di Quota 103. Tuttavia, la limitazione inflitta anche a Opzione Donna ha contribuito ulteriormente a questo trend preoccupante. I dati dell’INPS indicano che nel 2023 sono state liquidate 764.907 pensioni, con una diminuzione dell’11,07% rispetto al 2022.

calo delle pensioni registrato
Gli importi delle pensioni sono calati di molto nel 2023 – Galleriaborghese.it

Le pensioni di vecchiaia sono scese del 2,38%, mentre le pensioni anticipate nel periodo di transizione da Quota 102 a Quota 103 hanno subito un drastico calo del 16,09%. Anche le pensioni ai superstiti hanno registrato un decremento del 17,98%, mentre quelle per le invalidità sono diminuite del 13,55%.

L’anno delle pensioni nel complesso ha visto un aumento dell’importo medio mensile, salendo a 1.140 euro, in leggero rialzo rispetto al 2022. Tuttavia, l’assegno delle pensioni anticipate ha subito un arretramento medio del 7% rispetto all’anno precedente. Questo è principalmente attribuibile al limite imposto da Quota 103, che stabilisce che i trattamenti non possono superare 5 volte l’importo del trattamento minimo. Con le modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2024, tale limite è stato ulteriormente abbassato a 4 volte, contribuendo a una diminuzione significativa degli importi pensione.

Il problema del Gender Gap

Opzione Donna, precedentemente un canale preferenziale per le lavoratrici dipendenti e autonome che desideravano ritirarsi prima del tempo, ha subito una forte limitazione. Il ricalcolo contributivo introdotto dalla normativa ha causato un taglio dell’assegno pensionistico, portando l’importo medio a meno di 1.000 euro mensili. Questa misura ha avuto un impatto negativo sulle donne che hanno scelto questo percorso, contribuendo ulteriormente alla diminuzione delle pensioni.

le donne hanno pensioni più basse
Le lavoratrici hanno ricevuto un assegno medio mensile inferiore del 30,45% rispetto agli uomini – Galleriaborghese.it

Uno degli aspetti più preoccupanti evidenziati dai dati dell’INPS è l’incremento del gender gap nelle pensioni. A causa delle revisioni delle uscite anticipate, nel 2023 le lavoratrici hanno ricevuto un assegno medio mensile inferiore del 30,45% rispetto ai colleghi maschi. Complessivamente, l’importo medio per le donne è stato di 950 euro al mese, mentre per gli uomini è stato di 1.366 euro. Questa differenza si riflette anche nelle pensioni anticipate, con le nuove pensioni del 2023 che valgono in media 1.758 euro al mese per le donne e 2.111 euro per gli uomini.

In sintesi, il calo degli importi delle pensioni nel 2023 è il risultato delle restrizioni introdotte con Quota 103 e delle limitazioni applicate a Opzione Donna. Le pensioni anticipate hanno subito un notevole arretramento a causa dei nuovi limiti imposti, portando a un aumento del gender gap. Le donne, già svantaggiate nel sistema pensionistico, hanno visto diminuire ulteriormente i loro assegni mensili. È fondamentale esaminare attentamente queste tendenze e considerare misure che possano mitigare gli impatti negativi sulle pensioni e ridurre le disparità di genere nel sistema pensionistico italiano.

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