Il maglione di Lady Diana va all’asta, ma accade qualcosa di totalmente inaspettato: tutti sconvolti

La Sothesby’s di Londra ha messo all’asta un maglione di Lady Diana: quello che è accaduto in seguito, tuttavia, è stato totalmente inaspettato.

Quando Lady Diana aveva cominciato a frequentare il Principe Carlo, era diventata rapidamente un bersaglio della stampa scandalistica. I paparazzi la assaltavano in continuazione e, anche quando partecipava agli eventi ufficiali, era sempre più spesso il soggetto preferito di molti fotografi.

La storia del maglione di Lady Diana
Lady Diana nel 1981 con il suo iconico maglione (Instagram @luxuryfactsmag)
– galleriaborghese.it

Proprio a quel tempo cominciò intelligentemente a utilizzare la moda per esprimere la sua vera personalità e per far capire alle persone chi era e cosa pensava al di là delle imposizioni dell’etichetta di corte. Si trattò di una strategia che la Principessa avrebbe adottato per moltissimi anni, regalando alla storia moltissimi look iconici che hanno descritto in maniera molto accurata la sua storia personale.

Il maglione messo all’asta da Shotesby’s rientra proprio nei look memorabili della Principessa Diana. Nonostante il fatto che Lady D l’abbia indossato soltanto due volte in pubblico o, più precisamente, una sola. La storia di questo capo ha assolutamente dell’incredibile.

Il maglio di Lady Diana all’asta: il colpo di scena inaspettato

Il maglione che ha catturato l’attenzione dei collezionisti di tutto il mondo è un capo di lana rossa, bianca e nera prodotto dall’azienda Warm & Wonderly. A rendere particolarissimo questo capo era la decorazione, che consisteva di un gregge di pecorelle bianche che, ovviamente, andavano tutte nella stessa direzione, interrotte da un’unica pecorella nera.

Lady Diana amava particolarmente quel maglioncino e lo indossò per la prima volta a una partita di polo a cui stava assistendo perché il suo fidanzato Carlo era tra i giocatori. Il matrimonio era fissato per appena un mese dopo: era il 1981. Durante quel match però il polsino del maglione si strappò e Diana ne fu molto dispiaciuta.

Maglione lady diana pecore
Lady Diana in The Crown con indosso il maglione con la pecora nera (Instagram @rominagrines)
– galleriaborghese.it

Pregò il suo segretario personale di spedire il capo all’azienda produttrice chiedendo che fosse riparato e rispedito. Le titolari dell’azienda, Joanna Osborne e Sally Muir, però stabilirono che sarebbe stato molto più semplice e veloce inviare alla Principessa un maglioncino nuovo anziché riparare quello danneggiato. E così fecero.

Il secondo maglioncino però non era identico al primo: la pecorella nera si trovava in un’altra posizione ma, fortunatamente, la Principessa non ci badò e si ritenne soddisfatta. Quando lo indossò, ancora a una partita di polo, alcuni anni dopo, i fotografi lo immortalarono ma nessuno si accorse che era differente.

Il maglione strappato finì in soffitta, avvolto accuratamente in una coperta di cotone insieme ad altri vestiti simili. È stato ritrovato soltanto di recente e il dettaglio del polsino rovinato ha immediatamente riportato alla mente delle proprietarie del marchio quel particolarissimo episodio. “Pensavamo di averlo perso, è stato pazzesco!” hanno dichiarato le due donne alla stampa.

A quel punto però il maglioncino era diventato un vero e proprio cimelio, considerando la tragica morte di Lady D. Le due affermano di aver deciso di metterlo all’asta perché non volevano prendersi la responsabilità di custodirlo, ma è lecito pensare che lo abbiano fatto soltanto per guadagnare facilmente dei soldi e trascorrere una vecchiaia più serena.

La casa d’aste aveva indicato sul suo catalogo una stima di massimo 80.000 euro per il maglione di Diana. Le proprietarie di Warm & Wonderly, quindi, si aspettavano di ricevere più o meno quella cifra dalla vendita del cimelio. Le cose però sono sfuggite di mano: il maglione è stato comprato da un acquirente alla folle cifra di 1 milione e 100.000 dollari. Mai prima di allora un ricordo di Lady Diana era stato pagato così tanto.

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