Il dolore all’alluce può essere un campanello d’allarme severo e indicare una condizione medica molto severa a cui fare attenzione.
Spesso ci si focalizza su quelli che sono i sintomi “importanti” e si tralasciano, trascinandoli a lungo, quelle condizioni poco comuni o che non rappresentano per molti una vera e propria preoccupazione. Difficilmente qualcuno sarà in allarme per un dolore all’alluce eppure dovrebbe.
![Dolore all'alluce campanello d'allarme](https://www.galleriaborghese.it/wp-content/uploads/2024/05/piede-alluce-16052024-galleriaborghese.it_.jpg)
Sono proprio i sintomi anomali e persistenti a dover destare sospetti, quelli di tipo comune possono essere associati a qualunque patologia ma la realtà è che anche i sintomi molto particolari possono avere delle corrispondenze mediche insolite che hanno a che fare con questioni che sono del tutto sconnesse dalla manifestazione stessa.
Dolore all’alluce: quando è un campanello d’allarme
C’è una condizione medica che si manifesta inizialmente come un leggero fastidio al piede, poi può determinare difficoltà nel camminare correttamente e alla fine portare alla necessità di intervenire chirurgicamente. Quindi meglio capire di cosa si tratta subito.
![dolore all'alluce cosa potrebbe nascondere](https://www.galleriaborghese.it/wp-content/uploads/2024/05/medico-16052024-galleriaborghese.it_.jpg)
Un disturbo molto comune del piede è quello che riguarda appunto l’alluce e che può essere dato sia da fattori genetici e sia da condizioni esterne che stressano quella zona. Il fastidio si colloca esattamente all’alluce e al metatarso, è frequente e intenso. Quello che si nota è un mancato allineamento dello stesso rispetto all’osso e al resto delle dita, è ciò che viene definito come “alluce valgo”. La manifestazione dolorosa può avvenire quando si prova a piegare il dito, quando la scarpa preme sul piede o semplicemente quando si cammina. Il problema è che questa condizione solitamente degenera e progressivamente si arriva a una sorta di rigidità del dito così forte da impedire i movimenti.
Non è una malattia grave fondamentalmente ma è molto fastidiosa, per questo bisogna contattare uno specialista per avere indicazioni specifiche in merito e capire bene cosa fare. Negli stadi iniziali ci sono dei piccoli tutori che si inseriscono tra un dito e l’altro o che servono a bloccare il piede, c’è la fisioterapia e una serie di condizioni che servono a non far peggiorare e quindi progredire il problema.
Molti però avvertono un dolore e un fastidio così intensi che l’unica opzione è la chirurgia che permette di ristabilire il corretto posizionamento dell’osso e quindi di evitare che il dolore si propaghi a tutto il piede diventando praticamente invalidante. L’intervento oggi è perfettamente sicuro e anche poco invasivo rispetto al passato. La cosa importante è confrontarsi con il medico laddove ci siano specifiche condizioni come dolore e fastidio localizzato affinché sia possibile valutare la procedura idonea.