Diego Abatantuono, la confessione mai fatta prima: costretto a fare di tutto per riprendersi

L’attore sta per tornare al cinema con un nuovo film, intanto sul web riemerge un’intervista nella quale si era confessato a cuore aperto.

Sarà nelle sale a partire dal prossimo 6 dicembre il nuovo film con Diego Abatantuono, si intitola Improvvisamente a Natale mi sposo, per la regia di Francesco Patierno, ed è il sequel del fortunato Improvvisamente Natale uscito l’anno scorso. Insieme all’attore, all’interno del cast troviamo ancora una volta Violante Placido, Michele Foresta (il Mago Forrest) e Nino Frassica ai quali si aggiungono delle new entry.

Diego Abatantuono si confessa: "Credevo di essere ricco"
L’attore Diego Abatantuono, 68 anni, tornerà al cinema il prossimo 6 dicembre – galleriaborghese.it (Fonte foto ANSA)

Sul set infatti sono comparsi anche Carlo Alt, Primo Reggiani ed Elio. “Una storia leggera ma non banale, delicata ma anche profonda, cercando non solo la risata ma anche di toccare le corde dell’emozione”, si legge nelle note di regia. Abatantuono è pronto a stupire ancora una volta, non sembra intenzionato a volersi fermare. La sua carriera inizia da lontanissimo, conquistò il successo quasi subito.

Diego Abatantuono e il momento più buio della sua vita: “Non sapevo nulla”

In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, l’attore Diego Abatantuono aveva ripercorso le tappe che lo avevano portato in breve tempo a diventare uno degli interpreti comici (e non solo) più apprezzati. Per lui fu un vero shock: “Non sapevo nulla di quel mondo, a venticinque anni credevo di essere ricco”, aveva ammesso per poi svelare un retroscena abbastanza agghiacciante.

Diego Abatantuono e il momento buio della sua carriera: "Sparirono i soldi"
Diego Abatantuono dovette affrontare un “periodo nero” agli inizi della sua carriera – galleriaborghese.it (fonte foto ANSA)

“Il mio manager fece sparire i soldi messi da parte per le tasse”, così dovette impegnarsi a testa bassa per recuperare, rimboccandosi le maniche: “Per pagare i buffi dovetti fare serate su serate. Mi faceva da road manager Maurizio Totti. Poi io, lui e Gabriele Salvatores fondammo la Colorado, che è diventata una società di produzione importante”.

Riuscì a trovare la luce nel momento più buio della sua intera esistenza, la fortuna improvvisamente cominciò a bazzicare dalle sue parti: “Nel periodo nero, dicevo, ma tanto per dire: ‘ci vorrebbe che mi chiamasse Pupi Avati’. E così fu. Feci Regalo di Natale e vinsi il Nastro d’ argento. Poi mi vollero Luigi Comencini, Giuseppe Bertolucci, Carlo Mazzacurati…”.

Dopo tanto successo e una carriera invidiabile, il 68enne ha ancora qualche rimpianto: “Avrei voluto fare un film insieme a Massimo Troisi”, aveva confessato senza aggiungere altro.

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