Come fare l’ISEE corrente e perché: moduli, calcolo e validità

Ecco come e perché sarebbe meglio fare l’ISEE corrente. Cosa c’è da sapere su moduli, calcolo e validità: così non sbagliate nulla.

Probabilmente avrete già sentito parlare in passato dell’ISEE corrente, ma non avete mai deciso di farlo. Magari perché non vi siete informati abbastanza o non avete considerato i potenziali benefici. L’ISEE corrente altro non è che un documento che fotografa la situazione di redditi e patrimoni nei 12 mesi precedenti alla DSU. Molto più dettagliato rispetto a quello ordinario, quindi.

Le informazioni che dovreste conoscere sull'ISEE corrente
ISEE corrente: come ottenerlo e perché farlo – galleriaborghese.it

Ci sono solo alcuni casi nei quali vi si può accedere. Se per esempio c’è stata la variazione dell’attività di lavoro, autonomo o dipendenti. Ma anche per un cambio di reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25% o per variazioni nei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari. Infine, in caso di diminuzione del patrimonio di oltre il 20% rispetto a quanto indicato nel modello ordinario.

ISEE corrente, ecco cosa c’è da sapere e come richiederlo

L’ISEE corrente fa riferimento alla situazione patrimoniale dell’anno precedente, e non quella di due anni prima. In questo modo, c’è la possibilità di aggiornare la componente patrimoniale e quello reddituale. Proprio per questo motivo, lo possono richiedere solo coloro che rientrano in almeno una delle condizioni che vi abbiamo elencato poc’anzi.

A cosa serve e come richiedere l'ISEE corrente
ISEE corrente, ecco tutte le informazioni che vi servono – galleriaborghese.it

L’ISEE corrente, una volta presentato, sarà valido fino al 31 dicembre, se non in caso di variazioni di situazione occupazionale o per la fruizione dei trattamenti. In quest’ultima ipotesi, va aggiornato tutto il documento entro due mesi dalla variazione stessa. Sarà poi compito dell’INPS verificare se ci sono omissioni o difformità, procedendo ad un’analisi approfondita delle comunicazioni obbligatorie.

Entra infine in gioco l’Agenzia delle Entrate, che fa i suoi controlli automatici sui dati in Anagrafe tributaria e, nel caso, segnala all’INPS eventuali discordanze su saldi e giacenze medie del patrimonio mobiliare. Gli enti che erogano le prestazioni possono accedere al sistema informativo ISEE e, nel caso dovessero individuare omissioni o difformità, hanno la facoltà di richiedere la documentazione idonea al fine di dimostrare la veridicità dei dati inseriti nella DSU.

Nel caso dovessero emergere fruizioni indebite di prestazioni a causa di dichiarazioni mendaci, il dichiarante non potrà più ottenere il rilascio dell’ISEE corrente per due anni. Per poterlo richiedere, servirà presentare l’ISEE ordinario, il Dsu, la certificazione per la variazione della condizione lavorativa o del trattamento e l’indicazione di quanto percepito l’anno precedente.

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