Claudio Lippi è sparito dalla televisione: il conduttore spiega che cosa è successo e come mai dal grande successo le cose poi sono molto cambiate.
Lui è sicuramente un volto noto del piccolo schermo e il pubblico italiano lo conosce bene e lo segue da tanti anni, eppure la sua carriera ha avuto diversi alti e bassi e non sono mancati momenti di sparizione, come ad esempio quella che sta vivendo da parecchi anni.
Lippi ha però raccontato anche di avere forse commesso degli errori di valutazione. L’ex volto della tv ha raccontato tutto in una intervista concessa al Corriere della Sera. Ecco, quindi, che tipo di vita il conduttore si è costruito dopo l’addio alla tv.
Claudio Lippi: “Quando ho iniziato la tv il concetto di talento era definito”
“Sono sereno. Sono marito, padre, nonno. E poi come potrebbe non essere felice una persona che a soli nove anni ha visto accendersi la televisione per la prima volta?” ha ammesso nella sua intervista per il Corriere della Sera.
Uno di questi errori è stato il suo addio a Domenica In dopo molte puntate alla guida del programma. L’ultima volta per lui è stata nel 2006 e poi da quel momento ha lavorato davvero poco o niente: “Forse non avrei dovuto smettere di cantare. Ma negli anni Settanta sentii che le cose stavano cambiando: arrivavano i cantautori, io ero un interprete, ero un’altra cosa”. Nel corso degli anni ha preso parte anche alla Prova del Cuoco e a Tale e Quale show prima come giudice e poi come concorrente, ma un ruolo vero e proprio come lo avrebbe voluto non è più arrivato.
Insomma è stato un cambiamento importante quello che ha avuto dal punto di vista professionale, sempre nella sua intervista per il Corriere della Sera ha ammesso di avere anche rifiutato l’invito a partecipare a reality come il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi, sono esperienza che non si è sentito di fare ma non per una questione di snobismo, ma solo per semplice coerenza.
“Non fa per me. Senza contare che io ho quattro bypass addosso“ ha rivelato. “C’è un dettaglio: quando ho cominciato io a fare la televisione, cioè negli anni Settanta, c’era un concetto molto definito del talento. Qualcosa da affinare, difendere, conservare, accrescere, anche tramandare, perché no”.
Davvero un pensiero ben delineato il suo che forse, da un certo punto di vista è anche la causa per cui da diverso tempo non fa più parte del mondo dello spettacolo, ma chissà tutto potrebbe ancora cambiare in men che non si dica.
