Arriva per i cittadini italiani un nuovo bonus Uneder 35. Per i giovani arrivano 650 euro al mese, con una maggiorazione al Sud: come funziona.
Il decreto legge “coesione”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 aprile, introduce importanti incentivi per l’occupazione, specialmente per le categorie più svantaggiate e per il Mezzogiorno. Questo provvedimento, che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 maggio e quindi è ufficialmente in vigore, include misure mirate a rafforzare l’occupazione giovanile attraverso sgravi contributivi per i datori di lavoro.
Una delle principali novità del decreto riguarda un esonero contributivo per i datori di lavoro privati che assumono giovani con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Questa misura, attiva dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025, si applica anche alle trasformazioni di contratti da determinati a indeterminati. L’obiettivo è incentivare l’occupazione stabile e duratura tra i giovani. Ora però proprio per la platea più giovane arriva un nuovo bonus, con maggiorazione al sud.
Bonus giovani under 35, c’è una maggiorazione al Sud: tutte le info e come ottenerlo
Il decreto legge “coesione” del governo Meloni ha introdotto un’importante misura di esonero contributivo per incentivare le assunzioni di giovani sotto i 35 anni. Questa misura prevede un sostegno economico significativo per i datori di lavoro privati che assumono giovani con contratti a tempo indeterminato, ma non tutti possono beneficiarne.
Il bonus prevede un esonero contributivo che può arrivare fino a 650 euro al mese per ciascun lavoratore, a seconda della localizzazione dell’assunzione. È importante notare che questo vantaggio è destinato esclusivamente ai datori di lavoro che assumono giovani sotto i 35 anni con contratti a tempo indeterminato. Inoltre, l’esonero può essere esteso fino a un massimo di 24 mesi. Tuttavia l’agevolazione è maggiorata per le assunzioni effettuate nel sud Italia. Tra i requisiti per l’accesso troviamo le assunzioni a tempo Indeterminato ed il non aver licenziato.
Il bonus non può superare i 500 euro mensili per singolo lavoratore. Tuttavia per le assunzioni nel sud Italia, come in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, l’importo massimo può arrivare fino a 650 euro al mese. L’esonero contributivo riguarda esclusivamente i contributi a carico del datore di lavoro. Per questo i dipendenti non subiscono alcuna penalizzazione sui diritti pensionistici.
Il decreto stabilisce che l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata, garantendo così che i benefici pensionistici del lavoratore non siano compromessi dal bonus. L’esonero può essere revocato quando un lavoratore assunto con il bonus viene licenziato per giustificato motivo oggettivo o se vi è un licenziamento di un dipendente con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva entro sei mesi dall’assunzione incentivata, il datore di lavoro è tenuto a restituire il beneficio già ottenuto.