Le madri lavoratrici con almeno due figli riceveranno un aumento dello stipendio già da gennaio 2024 grazie alla decontribuzione.
Le buste paghe delle madri lavoratrici saranno più ricche: fino a 140 euro in più per coloro che hanno almeno due figli se il minore ha meno di 10 anni di età; per le donne con tre figli, la soglia massima di età sale a 18. Il disegno di legge di Bilancio 2024 è stato approvato in Senato in questi giorni e prevede un taglio del cuneo contributivo per questa categoria. Entrando nel dettaglio, i commi 180-181 vedono uno sgravio totale dei contributi pari al 9,19% della retribuzione imponibile a carico delle lavoratrici.
Grazie allo sgravio contributivo, le madri lavoratrici riceveranno un massimo di 1.700 euro netti in busta paga, almeno fino al compimento del 10° anno del minore. Questa manovra vede un limite negli anni a seguire: nel 2025 e 2026, lo sgravio fiscale sarà previsto solamente alle madri con 3 figli, fino alla maggiore età del più piccolo.
Aumento in busta paga già da gennaio per le madri lavoratrici
Sebbene i requisiti riguardano principalmente il numero e l’età dei figli a carico, per ottenere i benefici della contribuzione le dipendenti devono necessariamente essere assunte a tempo indeterminato e non appartenere alla categoria delle lavoratrici domestiche. Il valore del contributo è proporzionale al reddito annuo: sarà minore per le dipendenti sotto i 35 mila euro, in quanto, già godono dell’esonero parziale del cuneo fiscale destinato alla maggior parte dei lavoratori.
Lo sgravio contributivo generale, infatti, è previsto per tutti i lavoratori, ma se a gennaio gli effetti del taglio del cuneo (rispetto a dicembre) non si noteranno, la decontribuzione delle madri vedrà aumentare già a partire dal prossimo mese e gli stipendi di centinaia di migliaia di donne.
Il cosiddetto aumento in busta paga per le madri lavoratrici non è altro che l’esonero del 100%, fino a un massimo di 3mila euro lordi l’anno, sui contributi previdenziali di invalidità, vecchiaia e superstiti a carico delle lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, che, come detto in precedenza, sarà del 9,19%. Coloro che nel 2025 e 2026 avranno più di tre figli e il minore con meno di 18 anni, potranno continuare a beneficiare della decontribuzione, mentre le madri con solamente due figli torneranno a pagare i contributi previdenziali rimossi dal cosiddetto sgravio contributivo destinato alle madri.
Infine, sempre a favore della genitorialità, la Manovra prevede anche il potenziamento del bonus asili nido. Rispetto all’anno precedente, il sussidio per le strutture arriva fino a 3.600 euro annui a famiglia.