La delega fiscale recentemente approvata prevede importanti cambiamenti tra cui modifiche decisive all’assegno unico.
Via libera alla delega fiscale che porterà cambiamenti importanti in termini di imposte, detrazioni e agevolazioni. Il Governo ha introdotto modifiche anche riguardo l’assegno unico per i figli. Vediamo, nel dettaglio, di che cosa si tratta.

La delega fiscale ha ottenuto il via libera da Camera e Senato. A breve arriveranno i decreti attuativi da parte di Palazzo Chigi. Con la delega fiscale il Governo Meloni ha introdotto importanti novità per quanto riguarda imposte e detrazioni. Il primo fondamentale step sarà l’abbassamento delle aliquote Irpef che passeranno da quattro a tre con un accorpamento della seconda e della terza.
Le detrazioni verranno rimodulare in base al reddito in modo da sostenere le fasce economicamente più svantaggiate della popolazione. Prevista anche una tassazione agevolata su tredicesima, straordinari e premi per la produttività. Ma, soprattutto, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto modifiche di grande rilievo per quanto riguarda l’assegno unico per i figli.
Assegno Unico per i figli: ecco cosa cambierà
L’assegno unico è uno strumento di supporto per le famiglie con figli minori a carico. Uno degli obiettivi del Governo Meloni è aiutare e incentivare la genitorialità in modo da contrastare il preoccupante calo delle nascite che ha colpito il nostro Paese nell’ultimo decennio. Attualmente gli importi relativi all’iniziativa sono i seguenti:

- Da un minimo di 54,04 euro fino ad un massimo di 189,20 euro al mese per ogni figlio minorenne a carico;
- Da un minimo di 27 euro fino ad un massimo di 91,90 euro al mese per ogni figlio di età compresa tra i 18 e i 21 anni a carico.
Con la nuova delega fiscale, il Governo Meloni ha introdotto due nuovi strumenti di sostegno che si rivolgono soprattutto alle famiglie più in difficoltà: il reddito per l’infanzia e l’assegno di gioventù. Il primo consiste in un sussidio di 400 euro al mese per ogni figlio fino a 6 anni di età ed è funzionale a coprire le spese necessarie nei primi anni di vita di un bambino.
L’assegno di gioventù, invece, consiste in un aiuto di 250 euro al mese per ogni figlio a carico di età compresa tra i 7 e i 25 anni e serve a coprire parte delle spese scolastiche. Entrambe le agevolazioni andranno ad aggiungersi all’assegno unico che, così, diventerà decisamente più ricco. Ma non è tutto perché già con il decreto lavoro dello scorso maggio il Governo aveva introdotto importanti aiuti per i lavoratori con figli.
Infatti, i dipendenti con figli minorenni a carico potranno non pagare le tasse sui fringe benefit fino alla soglia di 3000 euro. Si noti bene: questa agevolazione spetta ad entrambi i genitori dei minori – se ambedue sono lavoratori dipendenti – in quanto i figli sono a carico sia della madre sia del padre.