Assegno Unico, arriva lo stop: fai molta attenzione a quello che succede dal primo marzo

L’Assegno Unico rappresenta uno dei sussidi più importanti destinati alle coppie con figli ma attenzione, ecco quando si rischia di perderlo.

Viene erogato per i figli venuti al mondo o per quelli a carico mediante adozione o affidamento ed il suo versamento avverrà a cadenza mensile per molto tempo, fino al compimento del diciottesimo anno e, in alcuni casi, fino ai 21 anni di età.

Assegno unico universale e isee, cosa bisogna fare
Quando si rischia la decurtazione dell’assegno unico (galleriaborghese.it)

Stiamo parlando dell’Assegno Unico, una misura rivolta alle famiglie e nella fattispecie ai loro figli che rappresenta un vero e proprio complemento al reddito per lavoratori autonomi e dipendenti e che è rivolto anche ai disoccupati o a coloro che beneficiano di altri sussidi. Attenzione però, vi sono situazioni specifiche nelle quali si rischia di perdere l’erogazione o di vedersi ridurre vistosamente l’importo: analizziamo lo scenario.

Assegno Unico, quando si rischia di perderlo o la diminuzione dell’importo

Questo sussidio è, dunque, atteso ogni mese con una certa impellenza da parte di tantissime famiglie anche perché non è necessario ‘rinnovarlo’ annualmente con una domanda ad hoc. Ciò non toglie che in caso di variazioni nella composizione del nucleo familiare a seguito, ad esempio, di una nuova nascita o di una nuova adozione oppure di una riduzione della famiglia per uscita dei figli dal nucleo o in seguito al superamento dell’età limite occorrerà comunicarlo.

Per tutti gli altri anche nel 2024 la mensilità relativa all’Assegno Unico è arrivata regolarmente nel mese di gennaio con importo commisurato alle caratteristiche del proprio nucleo familiare, a redditi e patrimoni. Ed è proprio questa serie di dettagli che bisogna tenere in considerazione per quello che è considerato un adempimento obbligatorio per poter continuare a ricevere il sussidio senza variazioni di importo o, ancor peggio, interruzioni dell’erogazione.

Assegno unico decurtato: come non perdere gli arretrati
Assegno unico, cosa succede se si rinnova l’isee dopo fine giugno (galleriaborghese.it)

Stiamo parlando dell’Isee attraverso il cui valore viene commisurato l’importo dell’Assegno Unico Universale e che deve essere rinnovato annualmente con scadenza, per il 2024, in data 29 febbraio. Dimenticarsi o non procedere con il rinnovo dell’indicatore potrebbe avere conseguenze serie sotto il profilo economico e febbraio potrebbe addirittura diventare l’ultimo mese di fruizione dell’agevolazione figli.

Per la verità la scadenza dell’Isee è il 31 dicembre di ogni anno ma l’Inps ha utilizzato l’Isee dello scorso anno per effettuare i pagamenti di gennaio e probabilmente di febbraio. Chi ha già rinnovato l’Isee riceverà la cifra correttamente spettante con relativo conguaglio per gennaio.

Chi ancora non lo ha fatto deve provvedere al più presto in quanto l’Assegno Unico passerà altrimenti all’importo minimo fino al rinnovo dell’Isee. Questo significa che chi riceve ad esempio 189 euro al mese potrebbe ritrovarsi con l’importo di 54 euro mensili. Effettuando il rinnovo dell’Isee entro fine giugno verranno comunque corrisposti gli arretrati ma farlo dopo quella data porterà a perderli tutti.

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