Assegno NASPI ogni mese: se non invii la comunicazione all’INPS perdi tutto e rischi di dover restituire i soldi

La NASPI è un sostegno fondamentale per chi si trova senza lavoro. Tuttavia, è fondamentale seguire le regole per non perderla.

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, conosciuta come NASpI, rappresenta un sostegno mensile per coloro che si trovano senza lavoro involontariamente. Questa indennità, istituita dal decreto legislativo del 4 marzo 2015, n. 22, è erogata su richiesta dell’interessato. Ma chi può beneficiarne e quali sono le regole da seguire? Sappiate che, se non inviate la comunicazione all’INPS ogni mese, rischiate di perderla.

Rischio perdere NASPI
Esiste il rischio concreto di perdere la NASPI foto: Ansa – (galleriaborghese.it)

La NASpI è destinata ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente, compresi gli operai agricoli a tempo indeterminato impiegati nelle cooperative e nei loro consorzi che lavorano su prodotti agricoli e zootecnici. Inoltre, sono inclusi altri gruppi come apprendisti, soci lavoratori di cooperative, personale artistico dipendente, e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Tuttavia, ci sono alcune categorie escluse: i dipendenti pubblici a tempo indeterminato, gli operai agricoli a tempo determinato, i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, coloro che sono in grado di andare in pensione per vecchiaia o anticipata, e coloro che ricevono l’assegno ordinario di invalidità, a meno che non scelgano di optare per la NASpI. Si tratta, dunque, di una misura di welfare molto preziosa. Ma il rischio di perderla c’è, se sbagliamo qualcosa nella procedura.

NASPI: così si rischia di perderla

Recentemente, la Cassazione si è pronunciata su un caso riguardante la decadenza dalla NASpI. In sostanza, l’INPS aveva negato l’indennità a un richiedente perché non aveva comunicato l’avvio di un’attività lavorativa autonoma entro trenta giorni dalla domanda di prestazione. La Corte d’appello di Palermo aveva originariamente accolto la richiesta del cittadino, ma l’INPS aveva fatto ricorso in Cassazione.

Rischio perdere NASPI
NASPI: così si rischia di perderla foto: Ansa – (galleriaborghese.it)

La Cassazione ha stabilito che la decadenza dalla NASpI si applica anche se l’attività autonoma era già in corso al momento della domanda di disoccupazione, purché non sia stata comunicata entro trenta giorni. Questa decisione è stata presa sulla base dell’interpretazione delle norme relative alla NASpI, che richiedono la comunicazione tempestiva di qualsiasi attività lavorativa autonoma.

In sintesi, è importante comunicare tempestivamente all’INPS qualsiasi attività lavorativa autonoma in corso, anche se è stata avviata prima della richiesta di NASpI. In caso contrario, si rischia di decadere dal diritto all’indennità di disoccupazione. La NASpI rappresenta un importante sostegno per chi si trova senza lavoro, ma è fondamentale rispettare le regole e le procedure per evitare di perdere questo beneficio.

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