Assegno di Inclusione e lavoro sono compatibili: ecco i parametri da rispettare per non perdere il sussidio

L’Assegno di Inclusione è disciplinato da una rigida normativa. Se non si dovessero seguire le regole si perderebbe subito la misura.

Si può lavorare mentre si percepisce l’Assegno di Inclusione? L’argomento è da approfondire perché i rischi sono veramente alti. Scopriamo i parametri da rispettare per avere diritto alla misura.

Si può lavorare prendendo l'Assegno di Inclusione?
Assegno di Inclusione, posso lavorare? (Galleria Borghese.it)

Dal 1° gennaio 2024 l’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. I sussidi sono simili nonostante le loro diversità, perseguono uno scopo comune. Aiutare economicamente chi ne ha bisogno mentre si cerca un’occupazione o l’inserimento sociale. La prima misura ha fallito nell’intento, la seconda cerca di essere migliore e di evitare di essere una paghetta che limita l’intraprendenza delle persone.

L’Assegno di Inclusione spetta alle famiglie con minori, invalidi, over 60 e in condizioni di disagio sociale che rispettano determinati limiti reddituali e patrimoniali. Per accedere al sussidio occorrerà inoltrare domanda e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale accettando di intraprendere un percorso di inserimento lavorativo oppure di inclusione sociale. Cosa accadrebbe se si dovesse trovare lavoro? Si perderebbe immediatamente il diritto all’Assegno?

Lavoro e Assegno di Inclusione sono compatibili a determinate condizioni

L’Assegno di Inclusione ha una durata di 18 mesi con stop di un mese prima del rinnovo per altri dodici mesi. Nel caso in cui si dovesse avviare un’attività lavorativa l’Assegno sarà cumulabile esclusivamente con i redditi entro i 3 mila euro all’anno che dovranno essere tempestivamente comunicati all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. In ogni caso, per i primi due mesi di variazione del reddito l’Assegno di Inclusione sarà sempre garantito.

Assegno di Inclusione, si perde se si lavora?
Quando è addio all’Assegno di Inclusione? (Galleriaborghese.it)

La misura, dunque, è compatibile con il lavoro rispettando una soglia reddituale. Risulta compatibile anche con la NASPI, la DIS-COLL e la disoccupazione agricola. Se il percettore dovesse avviare un’attività di lavoro autonomo o d’impresa oppure se si dovesse associare ad una cooperativa allora potrà richiedere un beneficio aggiuntivo di sei mensilità dell’Assegno di Inclusione per un massimo di 3 mila euro. Sarà un Decreto del Ministero del Lavoro a stabilire le regole di richiesta.

In caso di contratti di lavoro fino a sei mesi il diritto alla misura non decadrebbe ma le erogazioni verrebbero sospese per riprendere al termine. Ricordiamo, invece, che l’Assegno decade subito in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro congrua, a tempo indeterminato, part time con il 60% con stipendio previsto dal CCNL o a tempo determinato entro 80 km dalla residenza. Non è facoltà del percettore rifiutare una proposta, dunque, indipendentemente da quanto faccia guadagnare e dalla compatibilità con l’Assegno di Inclusione.

Impostazioni privacy