Almeno 700 persone altamente pericolose camminano indisturbate tra di noi | L’allarme degli psichiatri

Secondo gli psichiatri, ogni giorno in mezzo a noi ci sarebbero almeno 700 persone altamente pericolose. Vediamo i dettagli.

Nessuno può dirsi al sicuro al 100%, questo è un dato di fatto che, per poter continuare a vivere normalmente, dobbiamo accettare. Ma l’ultimo allarme degli psichiatri non può lasciare indifferenti. Infatti, secondo le stime, oltre 700 persone altamente pericolose girerebbero per le strade indisturbate.

folla di persone
Tra noi ci sono ogni giorno almeno 700 persone pericolose – galleriaborghese.it

I rischi fanno parte dell’esistenza. Il fatto stesso di vivere comporta dei rischi e tutto può succedere. Non serve a nulla nemmeno rinchiudersi in casa perché si corre comunque il rischio che il soffitto possa crollare in testa. Però ci sono situazioni di rischio che si possono evitare. Talvolta sta a noi, altre volte è compito dello Stato scendere in campo con strumenti e programmi volti a tutelare i cittadini.

Secondo gli Stati generali della Psichiatria italiana- recentemente riuniti a Cagliari – attualmente oltre 700 persone ad alta pericolosità sociale, autori di reato, sono a piede libero in Italia e altre 15mila persone sono in libertà vigilata affidate ai dipartimenti di Salute Mentale. Potrebbe essere chiunque, anche qualcuno che incontriamo in metropolitana o al supermercato. Va da sé che questo genere di pericoli possono e devono essere prevenuti. Ed è preciso compito della politica tutelarci.

Persone pericolose in mezzo a noi

A questo punto sorge naturale la domanda: come è possibile? Perché persone con disturbi psichiatrici gravi e autori di reati girano a piede libero per strada? Oltretutto questi soggetti rappresentano un pericolo per se stessi prima ancora che per gli altri.

Persone pericolose
L’allarme degli esperti: sempre più persone pericolose libere per strada – galleriaborghese.it

Gli esperti hanno spiegato che a pesare su questo fenomeno sono, principalmente, due fattori. Il primo è la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari che, a partire dal 2014, sono stati sostituiti dalle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, le cosiddette Rems. D’altro canto – altra faccia della stessa medaglia – queste Residenze, a causa della mancanza di risorse economiche, sono senza personale sufficiente e senza posti letto. Pertanto molti pazienti che necessiterebbero di un ricovero, vengono abbandonati a se stessi e si trovano a piede libero.Con conseguenze potenzialmente catastrofiche per tutta la popolazione.

La legge, però, vieta la detenzione in carcere di pazienti oggetto di misure di sicurezza, facendo così ricadere la responsabilità della loro gestione sui Dipartimenti di Salute Mentale. In pratica queste persone non possono stare in carcere ma le strutture psichiatriche non hanno posti né personale per occuparsene. La richiesta degli specialisti è che il Governo prenda in mano la situazione e agisca mettendo in campo programmi adeguati. In particolare serve la riqualificazione delle Rems, in cui sia presente la polizia penitenziaria, e l’adeguamento numerico del personale. Queste proposte  saranno portate al tavolo tecnico sulla Salute mentale, costituito pochi giorni fa dal ministro Orazio Schillaci presso il Ministero della Salute.

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