Al ristorante gratis: le 6 vie per mangiare senza pagare nulla legalmente

Ci si può rifiutare di pagare un pasto al ristorante senza incorrere in ripercussioni legali? A quanto pare sì. Scopriamo i casi in cui è possibile mangiare gratis.

Uno dei timori più concreti dei ristoratori è quello dei commensali che scappano di soppiatto senza pagare. Si tratta di un furto a tutti gli effetti. Con la scusa di alzarsi da tavolo un attimo e uscire per sgranchirsi le gambe o fumare una sigaretta, si danno alla fuga.

Mangiare gratis al ristorante 6 modi
Mangiare gratis al ristorante: quando è possibile farlo (Foto Editorially Srl) – galleriaborghese.it

Tuttavia, esistono circostanze in cui non è affatto un crimine rifiutarsi di pagare un pasto. I clienti hanno il diritto legale di aspettarsi che il loro cibo rispetti uno standard minimo. Non tutti, infatti, hanno la percezione che mangiare al ristorante è come stipulare un contratto. Sussiste un impegno da entrambe le parti: se una delle due (in questo caso l’esercente) non adempie ai suoi obblighi, l’ospite non è tenuto a pagare. Ma quali sono i casi in cui possiamo rifiutarci di mettere mani al portafogli dopo aver consumato del cibo? Scopriamo cosa dice la legge in merito.

Mangiare al ristorante senza pagare: ecco quando è perfettamente legale farlo

Se ci troviamo in una situazione in cui qualcosa non è stata all’altezza delle nostre aspettative quando mangiamo fuori casa, c’è un modo giusto e uno sbagliato per lamentarsi; sicuramente andarsene senza pagare è fuori discussione. Nonostante ciò, possiamo rifiutarci in alcuni specifici casi.

Mangiare gratis al ristorante 6 modi
Non pagare il conto al ristorante: i motivi per cui si può fare (Foto Canva) – galleriaborghese.it

Osservate il cibo: se non è di qualità soddisfacente, ad esempio carne bruciata, cibo poco cotto, o vi è un oggetto estraneo (come capelli, unghie, cerotti, ecc.), oppure è palesemente andato a male, è stantio o completamente diverso da quello ordinato, potremmo avere diritto a non pagare.

Fate caso anche al menu. I ristoratori sono obbligati a elencare tutti i piatti con i relativi prezzi. Se non c’è un menu visibile e consultabile, il cliente è autorizzato a andarsene senza sborsare denaro. Badate bene: non basta solo mostrare la lista di cibi e bevande, devono essere presenti anche i costi del coperto e la presenza di eventuali alimenti congelati. Tale norma è descritta nel Regio Decreto numero 635 del 1940 e in vigore ancora oggi.

Potrete rifiutare il pagamento se vi viene portato al tavolo un piatto diverso da quello descritto nel menu, con l’utilizzo (ad esempio) di ingredienti meno pregiati. Anche in questo caso il contratto si annulla. É alla stessa stregua di una frode in commercio. Può trattarsi di una cotoletta alla milanese fatta con carne di maiale al posto del vitello, oppure di un piatto di pesce con una specie diversa da quella dichiarata. Stesso discorso nell’evenienza in cui la pietanza o la bevanda serviti siano variati senza comunicare l’eventuale aumento di prezzo.

Altro espediente per non pagare? Se vi sono stati problemi nel servizio, tuttavia devono essere particolarmente evidenti (posate sporche, insetti nel cibo, ecc.). Inoltre, al momento del conto, il cliente deve essere sempre messo nella condizione di poter usare carta di credito o il bancomat. Se non vengono accettati, può andarsene senza pagare. Il ristoratore ha obbligo per legge di avere un POS. Il cliente non può essere trattenuto. Anzi, può denunciare l’irregolarità alle autorità competenti.

Impostazioni privacy