Affitti: scattano i controlli della Finanza e si dovranno pagare multe stellari | Come evitarle

Normative europee più stringenti, indigini avviate dalla Guardia di Finanza di Milano e finanzieri coinvolti in tutta Italia: ecco cosa sta succedendo.

La portata del caso è di dimensioni davvero estese. Al momento è stato decretato un primo sequestro da quasi 800 milioni di Euro (779 per la precisione) e, a quanto emerge, sarebbe solo l’inizio. Il motivo? Ebbene, il mancato versamento della cedolare secca sugli affitti brevi, ovvero dell’aliquota al 21% (che, come previsto dalla nuova Legge di Bilancio, è destinata a passare al 26%).

Controlli a tappeto in tutta Italia per verificare la regolarità degli affitti brevi: ecco cosa sta succedendo
È il mancato versamento della cedolare secca ad aver fatto scattare i controlli – GalleriaBorghese.it

Ed i padroni di casa rischiano di dover affrontare procedimenti tributari a proprio carico, con il Ministero del Turismo che ha dichiarato di ritenere prioritaria la regolamentazione del settore e di voler evitare di “criminalizzare la proprietà privata”. Insomma, sembrano giungere all’orizzonte nuvoloni densi e scuri a preannunciare una sorta di tempesta perfetta, in un momento che continua ad essere particolarmente delicato per l’economia nazionale.

Ma facciamo un passo indietro: da dove parte il caso? Ebbene, dalla volontà dell’Europa di rendere più stringenti le normative che disciplinano la materia degli affitti brevi di case di proprietà effettuati attraverso le piattaforme digitali online, in modo da avviare un processo di regolamentazione all’interno di un contesto ancora non compiutamente normato. 

Il caso AirBnB: il sostituto d’imposta ed i mancati pagamenti

Al momento il caso più eclatante ha coinvolto il colosso di AirBnB, portale online fondato negli Stati Uniti nel 2007 che mette in contatto persone in cerca di alloggio per periodi brevi con proprietari, solitamente privati, che mettono a disposizione stanze o appartamenti extra. Il problema emerso riguarda il sostituto d’imposta: tale ruolo, infatti, sarebbe spettato proprio alla compagnia.

Controlli a tappeto in tutta Italia per verificare la regolarità degli affitti brevi: vediamo cosa sta succedendo
Nel mirino dei controlli, il colosso degli affitti online AirBnB – GalleriaBorghese.it

La quale, tuttavia, ritenendo di non doversene far carico, è ricorsa al Consiglio di Stato, che però ha dato torto ad AirBnB e stabilito che lo Stato ha il diritto di ottenere i dati sulle locazioni effettuate e di applicare la ritenuta d’imposta alla fonte, in base ai dettami del regime fiscale nazionale.

Ed il tutto ha un impatto diretto proprio sui locatari: perché i responsabili del pagamento della tassa, in qualità di contribuenti finali, sono proprio loro. Dunque la piattaforma avrebbe dovuto trattenere la cedolare secca al 21% e gestirla in modo tale da consentire agli host (ovvero ai proprietari di casa) di versarla.

Ed ecco quindi giungere il decreto di sequestro dei 779 milioni di Euro, proprio per il mancato versamento della cedolare. E le verifiche stanno proseguendo nei confronti degli host che, tra il 2017 ed il 2021, non abbiano dichiarato nei redditi gli affitti brevi generati, per un ammontare che supera i 3 miliardi e 700 milioni di Euro proprio tramite la piattaforma. L’unico modo per evitare conseguenze per i proprietari, è di aver regolarmente dichiarato all’Agenzia delle Entrate i redditi percepiti, aver comunicato i codici fiscali ed i dati catastali degli immobili affittati.

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